Ecco i nomi dei candidati Pd: da Cosimo Maria Ferri a Teresa Bellanova fino a Lucia Annibali. "Il ricambio è fisiologico. Loro sono i più preparati e competenti"

Serra i ranghi e attacca gli avversari politici, Matteo Renzi l'indomani di una direzione Pd che non sembra essere mai finita e che ha lasciato morti e feriti sul campo con la minoranza che non ha partecipato al voto. "Siamo convinti di aver messo in campo la migliore squadra per vincere le elezioni", dice in apertura di conferenza stampa, mettendo le mani avanti e dicendosi a disposizione di eventuali chiarimenti sulle liste che hanno generato inevitabili malcontenti. E replica al ministro Andrea Orlando: "Non c'è stato nessun veto, noi abbiamo subito dei veti nel 2013 ma non ne abbiamo messi nel 2018. Abbiamo messo dei candidati in grado di vincere". Renzi sottolinea che per la selezione "non sono state fatte le analisi del sangue", ma i candidati scelti "sono oggettivamente i più preparati e competenti".

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Renzi spegne poi con un "è un ricambio fisiologico" le parole al vetriolo di Carlo Calenda che si era augurato un "ravvedimento operoso" dopo l'esclusione dalle liste di "gente seria e preparata" come De Vincenti, Realacci e Manconi. Sul ministro per il Mezzogiorno il segretario dem parla di "incomprensione" auspicando uno "spazio di recupero". Parole molto apprezzate dallo stesso De Vincenti che dice: "incomprensione ormai alle spalle". Renzi difende le scelte fatte e limate fino all'ultimo. Quindi avverte la platea di giornalisti e telecamere: "Attenti a non sottovalutarci, è un Pd in grandissimo spolvero sui collegi uninominali".

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