Le tensioni politiche agitano i mercati: il Ftse Mib cede il 2,32%

Le tensioni politiche hanno pesato oggi su Piazza Affari risultata la peggiore tra le Borse continentali. L'indice Ftse Mib ha ceduto il 2,32% a 23.734 punti. A deprimere l'azionario italiano sono gli ultimi sviluppi politici. Se da un lato il leader della Lega, Matteo Salvini ha definito ormai prossimo l'accordo di governo con il M5S, dall'altro sono lievitate le preoccupazioni tra gli investitori circa l'atteggiamento verso l'Europa che terrebbe il nuovo governo. Una prima bozza di contratto di governo tra Lega e M5S, citata dall'Huffington Post, prevedeva anche norme anti-euro e la richiesta della cancellazione dei circa 250 miliardi di euro di Btp acquistati dalla Bce nell'ambito del quantitative easing.

Tra i peggiori titoli di giornata sul Ftse Mib figurano le banche che hanno pagato il marcato allargamento dello spread Btp-Bund, che chiude in forte rialzo a 151 punti base. Banco Bpm (-5,32%) la peggiore. Calo del 4,72% per Unicredit, mentre Intesa Sanpaolo ha limitato i cali a circa 2,5 punti percentuali.

Tra i titoli a salvarsi spicca il rally di Saipem (+12,23%). Il titolo della società di servizi petroliferi è stata promossa oggi a outperform da Bernstein con target price molto aggressivo a 6,6 euro, con un potenziale upside dell'89% rispetto alla chiusura della vigilia. Nel settore oil prova convincente anche per Tenaris (+1,84%).

Dopo un avvio di giornata positivo è invece andata a chiudere in forte affanno Mediaset (-5,28%). Il Biscione ha riportato un primo trimestre 2018 debole con ricavi per 860,6 milioni, in calo del 3,2% rispetto agli 889,3 milioni realizzati nel pari periodo 2017. Il risultato operativo segna invece un calo del 25% a 53,9 milioni.

Vendite su Tim (-4,09% a 0,773 euro) scivolata ai minimi a circa un mese. Oggi il cda della maggiore tlc italiana è chiamato all'approvazione dei conti del primo trimestre 2018 (i risultati verranno resi noti domani mattina). I conti trimestrali potrebbero riservare il primo calo dell'ebitda dal secondo trimestre 2016.
 

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