"Voi parlate di 'Mafia Capitale' ma dimenticate che l'appalto più grosso in Italia è quello della metro C"

Massimo Carminati "temeva di essere intercettato per i suoi rapporti con Finmeccanica". Così Salvatore Buzzi durante la deposizione in corso nell'aula bunker di Rebibbia, dove è in corso il processo Mafia Capitale. "Lui portava i soldi ai politici per conto di Finmeccanica, non so a chi, ma lui temeva che, essendo intercettato, potessi essere intercettato anche io – aggiunge l'imprenditore delle cooperative – voi parlate di 'Mafia Capitale' ma dimenticate che l'appalto più grosso in Italia è quello della metro C, con Finmeccanica, Gruppo Caltagirone e Toti".

"I miei rapporti d'affari con Massimo Carminati cominciano nell'autunno del 2011, quando Riccardo Mancini dell'Ente Eur spa mi dà appuntamento al bar Palombini e mi dice che avrebbe avuto piacere che la prossima gara l'avessi fatta con Carminati e il suo gruppo imprenditoriale", racconta Buzzi parlando in diretta video dal carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, dove è detenuto in regime di 41 bis.

"Considerate che Eur spa per me era l'isola felice rispetto alla situazione con Campidoglio e Ama – prosegue – con Mancini andava tutto bene, ci conoscevamo dai tempi del carcere".

"Quando mi chiama Mancini nel settembre del 2011 non vedevo Carminati da trent'anni , lo riconobbi solo dall'occhio. Ci incontriamo una prima volta con Mancini e Carminati da Palombini – prosegue – poi io e Carminati cominciamo a frequentarci e a diventare amici, dopo esserci conosciuti in carcere. Lui è per me un grandissimo amico, un personaggio di grande cultura, gradevolissimo e molto generoso. Con lui era possibile parlare di tutto, affrontavamo sempre qualsiasi discorso. E di me apprezzava gli aspetti solidaristici, e che non rubavo".
 

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