Si è svolto questa mattina al Centro Sant’Antonio di Milano l’incontro “Non solo numeri: un dialogo sulla povertà, costruire il futuro”, organizzato dall’Antoniano di Bologna con la partecipazione di alcune realtà francescane della rete di Operazione Pane e della Caritas italiana. L’evento, inserito nel percorso verso la Giornata mondiale dei poveri, aveva l’obiettivo di favorire un confronto partecipativo tra comunità, cittadini e volontari sulle molteplici forme che la povertà ha assunto negli ultimi anni, tra cui il fenomeno del working poor, ossia chi, pur avendo un lavoro fisso, non riesce a condurre una vita dignitosa. Un problema che coinvolge il 9% dei lavoratori assistiti da Operazione Pane su tutto il territorio nazionale. “Le persone che vivono in povertà stanno aumentando perché nelle nostre realtà sono sempre di più coloro che vengono a chiedere aiuto, quasi un raddoppio rispetto a un anno fa. Ci sono persone che non erano abituate a frequentare questi ambienti, sono lavoratori che non riescono con il loro stipendio a soddisfare le necessità di base, l’acquisto del cibo o il mantenimento di una casa. Anche la mensa diventa così un luogo di rifugio e sostegno”, ha spiegato fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, a margine dell’incontro. “La soluzione del problema – ha aggiunto il frate – è che una persona con un lavoro a tempo pieno e un contratto nazionale riconosciuto possa garantirsi una vita sobria ma dignitosa. Ciò significa potersi permettere una casa, il cibo e quel minimo di autonomia che dà serenità e valore alla vita”.
Tra i relatori anche don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, che ha posto l’accento sulla povertà relazionale, in particolare tra gli anziani. “Un nuovo profilo che tanto ci sta a cuore è rappresentato dal mondo degli anziani. Frequentano le nostre mense non solo per disagio economico, ma spesso perché vivono in solitudine. Cercano un luogo dove condividere il tempo con altri, incontrare volti e storie”, ha spiegato don Pagniello. “Questa è una povertà meno visibile ma sempre più diffusa, soprattutto nelle grandi città e periferie. Nel sud, poi, tanti figli e nipoti lasciano i paesi alla ricerca di lavoro e gli anziani restano soli, un fenomeno che segna le aree interne del Paese”. Durante l’incontro è stato sottolineato il ruolo dei frati francescani come “custodi della comunità”, testimoni che abitano le ferite del territorio e fanno da ponte tra istituzioni, cittadini e persone in difficoltà. L’Antoniano di Bologna conta oggi 607 volontari attivi nelle diverse aree operative, affiancati da studenti, scout, aziende e gruppi esterni. Solo al centro Sant’Antonio di Milano, nel 2025, sono stati distribuiti 2.080 pasti e offerto sostegno a 595 persone, con un incremento del 13% rispetto al 2024. Nel corso dell’evento è stato inoltre presentato il progetto “Operazione Pane in piazza” che sabato 22 e domenica 23 novembre porterà la solidarietà nel cuore di Bologna: con una donazione minima di 5 euro si potrà acquistare un panino e contribuire a donare un pasto a chi si rivolge alle mense in cerca di aiuto.
