L’ultimo appello al Parlamento di Laura Santi, la giornalista e attivista malata di sclerosi multipla che lo scorso 22 luglio è morta per suicidio assistito nella sua casa di Perugia. “Quello sul fine vita è un disegno di legge veramente infausto. Da esseri umani vi chiedo di bocciarlo. Non è un intento di regolamentare il fine vita ma di escluderlo. Non abbiate paura, non porterà a nessun abuso questo diritto”, sono le parole di Santi in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook dal marito, Stefano Massoli. Il riferimento è al disegno di legge attualmente all’esame del Parlamento, che prevede come requisiti per il suicidio assistito che il paziente sia maggiorenne e capace di intendere e volere, sia affetto da una patologia irreversibile con sofferenze ritenute intollerabili, sia inserito in un percorso di cure palliative e dipenda da trattamenti vitali. La proposta di legge esclude inoltre l’utilizzo da parte del Servizio Sanitario Nazionale di personale, farmaci e strumenti per agevolare materialmente il suicidio assistito, imponendo ai pazienti di sostenere privatamente i costi per il farmaco e l’assistenza medica.
“Nessuno sa di questo video, è un regalo che faccio a me stessa. Io vi chiedo di ragionare, vi dibatterete non da membri di partito, ma da persone dotate di testa e di cuore, persone che potrebbero avere familiari con questi problemi”, aggiunge riferendosi al Parlamento. “Voi state andando a dibattere di un disegno di legge che non va emendato, ma va bocciato. Vi chiedo di bocciarlo perché non è da essere umani, il suo intento non è di regolamentare il Fine vita, ma di escludere questo diritto”, sottolinea. “Vi prego, Paese Italia, occupatevi delle sofferenze dei malati più gravi. Io sono sicura che voi dopo aver visto il video ragionerete meglio secondo la coscienza di esseri umani. Grazie e buon proseguimento di vita”, conclude.