La costruzione della pace, la cura del Creato. Il venerdì di Papa Leone XIV è stato caratterizzato da due momenti. Al mattino Prevost ha ricevuto in udienza il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo. Il Mediterraneo, ha detto il Papa, “può e deve deve essere luogo di incontro, crocevia di fraternità, culla di vita e non tomba per i morti“.
Il Pontefice ha poi esortato: “In un tempo dilaniato dai conflitti e dalla violenza dove la corsa agli armamenti e la logica della sopraffazione hanno la meglio sul diritto internazionale e sul bene comune non dobbiamo scoraggiarci, non dobbiamo rassegnarci. Voi giovani con i vostri sogni e la vostra creatività potete dare un contributo fondamentale ora, perché voi siete il presente della speranza”.
Prevost, che ha ricordato la visione “profetica” di Giorgio La Pira, ha poi letto un paesaggio del suo discorso in inglese sottolineando che “la pace è all’ordine del giorno dei leader internazionali, è oggetto di discussioni globali, ma purtroppo spesso viene ridotta a un mero slogan. Ciò di cui abbiamo bisogno è coltivare la pace nei nostri cuori e nelle nostre relazioni, lasciarla fiorire nelle nostre azioni quotidiane, lavorare per la riconciliazione nelle nostre case, nelle nostre comunità, nelle nostre scuole e nei nostri luoghi di lavoro, nella Chiesa e tra le Chiese” anche perché “per i credenti, il futuro non è fatto di muri e filo spinato, ma di accoglienza reciproca”.
Le parole del Papa sono arrivate il giorno dopo l’udienza al presidente israeliano Isaac Herzog. Sull’incontro è tornato il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, che ha affermato come il Vaticano abbia “ribadito la richiesta del dialogo” in maniera “molto deciso”.
Il Papa inaugura il Borgo ‘Laudato Si’
Nel pomeriggio Papa Leone XIV ha inaugurato, nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, il Borgo ‘Laudato Si’. Il progetto, “eredità” di Papa Francesco, è realtà. La cura del Creato, ha sottolineato Leone, “rappresenta una vera e propria vocazione per ogni essere umano, un impegno da svolgere all’interno del Creato stesso, senza mai dimenticare che siamo creature tra le creature e non creatori”. Prevost prima della liturgia della Parola si è concesso un giro e, tra i vari momenti, si è fermato a dare da mangiare ai pesci del laghetto. “Qualcuno ha fame?”, ha detto sorridendo e dispensando del mangime. Al termine della cerimonia Andrea Bocelli ha cantato il canto francescano del ‘Dolce Sentire’.

