Era una delle novità più attese nelle linee guida sulla difesa di minori e persone vulnerabili approvate dalla Cei durante la 73esima assemblea generale

La Cei introduce l'obbligo di denuncia alle autorità civili nel caso di segnalazioni verificate di pedofilia compiuta da un religioso. Era una delle novità più attese nelle linee guida sulla difesa di minori e persone vulnerabili approvate dalla Cei durante la 73esima assemblea generale, che aggiornano quelle adottate nel 2012 quando il Papa era Benedetto XVI.

L'obbligo che vincola i vescovi al presentare l'esposto è morale, non essendoci una legge canonica che lo prevede, ma è una svolta di non poco conto. "Vogliamo verificare la verosimiglianze delle segnalazioni, perché esistono anche le false accuse", spiega monsignor Lorenzo Ghizzoni, presidente della commissione antiabusi della Cei. Se l'accusa viene accertata, parte obbligatoriamente l'indagine previa per raccogliere gli elementi che verranno comunicati alla congregazione per la Dottrina della Fede per il processo canonico. Contemporaneamente, il vescovo sarà chiamato a presentare una segnalazione alle autorità civili. A quel punto si dovrà incoraggiare la vittima a presentare la denuncia. La Cei ha previsto anche il caso in cui i genitori del minore si oppongano: in questo caso, si chiederà che questa opposizione venga scritta, documentata e debitamente motivata. "Se non dovesse essere ragionevolmente giustificata, presenteremmo comunque l'esposto", assicura Ghizzoni.

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