La denuncia di un leccese dalla Germania: “Quel prete mi molestò quando avevo 9 anni”

La denuncia di un leccese dalla Germania:  “Quel prete mi molestò quando avevo 9 anni”

L'uomo, che ora ne ha 40, ha raccontato una storia orribile di molestie durate anni. Il sacerdote in questione, in una telefonata, sembra ammettere e chiede di poter risarcire l'uomo con un regalo. Poi accusa il vescovo di Lecce che replica duramente

Dopo 30 anni trova il coraggio di denunciare gli abusi subiti da bambino. Un uomo, ora 40enne, da tempo residente in Germania, ha raccontato a Rete L'Abuso-Associazione sopravvissuti agli abusi sessuali del clero quanto gli sarebbe accaduto quando aveva 9 anni. Un prete della provincia di Lecce lo avrebbe molestato fino a quando ne aveva sedici, approfittando della sua fragilità per la separazione dei genitori e del suo desiderio di prendere i voti. Poi la decisione di fuggire all'estero per lasciarsi tutto alle spalle.

L'uomo si è fatto una famiglia, ma nel 2016 tutto sarebbe tornato a galla ed è stato ricoverato con gravi sintomi di depressione. Di lì la decisione di denunciare l'accaduto a Rete L'Abuso e di depositare una querela, su cui indaga la Procura di Lecce. In una telefonata col giovane, registrata dall'associazione, le parole del prete che sembrerebbero un'ammissione: "Era la natura, era un atto di affetto". Poi la richiesta del codice Iban della vittima per "un regalo".

Nella telefonata viene citato anche l'arcivescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia, che ha duramente preso le distanze. "Informato del caso all'indomani del suo insediamento a Lecce, avvenuto nel dicembre 2017 – sottolinea il portavoce della Diocesi -, ha immediatamente adottato nei confronti del sacerdote in questione tutti i provvedimenti cautelativi consentiti dalla normativa ecclesiastica vigente. Insinuare il sospetto che l'arcivescovo, venuto a conoscenza delle circostanze riferite nella telefonata, abbia anche solo tentato di coprire eventuali abusi, costituisce una grave distorsione della realtà". In seguito ai recenti sviluppi della vicenda, fa sapere la Diocesi, Seccia "ha provveduto a rendere ancor più rigide e perentorie le misure già adottate nei confronti del sacerdote".

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