Una notte di tensioni, seguita da un maratona in commissione. Ma non basta a sbloccare la Manovra: un vertice con i leader di maggioranza cambia ancora l’orizzonte: le misure per le imprese e i fondi per il caro-materiali devono entrare nella legge di Bilancio e non in un decreto ad hoc, con la mossa che ha sbloccato l’impasse. La premier Giorgia Meloni vede i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Giorgetti e il viceministro Leo. Ed è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani all’arrivo in Senato da palazzo Chigi ad annunciare il nuovo colpo di scena, dopo che voci si erano ricorse nei corridoi di Palazzo Madama: “Si è deciso che è più opportuno, più corretto, anziché fare un nuovo decreto, inserire nuove coperture su un testo, che peraltro la commissione ha già visto”. Ancora in bilico il silenzio-assenso sul Tfr alla previdenza complementare. Le coperture dovrebbero arrivare, come spiegato dal ministro, “all’interno dei piani Inps e della rimodulazione degli investimenti”.
La lunga corsa in commissione, con oltre 12 ore di lavori, non scioglie ancora tutti i nodi. Tanto che a Palazzo Madama si comincia a ragionare su un possibile slittamento dell’approdo in Aula, non lunedì mattina alle 9.30 ma in serata o martedì, con possibile la mattina della Vigilia di Natale. Sono le 8 del mattino quando, dopo una serata al cardiopalma, in cui la maggioranza ha ballato per ore, arriva il nuovo testo del maxiemendamento del governo: come concordato salta la stretta sulla previdenza, via l’allungamento delle finestre mobili per la pensione anticipata e il depotenziamento del riscatto della laurea, che sarebbero scattati dal 2031. Ma a cascata, per far quadrare i saldi, cadono anche il rifinanziamento della Zes (mezzo miliardo) e di Transizione 4.0 (1,3 miliardi), che ora rientreranno nelle nuove modifiche alla Manovra annunciate dal governo. Arriva l’anticipo del nuovo balzello per le imprese già previsto dal maxiemendamento modificato: parte al 2028 l’aliquota allo 0,5%, per poi salire all’1% dal 2029, della ritenuta di acconto per le fatture tra imprese.
Il gettito della misura viene calcolato in 734,5 milioni che poi salgono a 1,469 miliardi a decorrere dal 2029 quando l’aliquota sale all’1%. Salta anche gran parte del finanziamento per il Piano Casa, previsto da un emendamento delle Lega, e fortemente decurtato dal governo. Cancellata anche la nuova sanatoria, che si sarebbe scontate con le “barricate” annunciate dal M5s. Il testo viene modificato negli snodi politicamente sensibili ma conferma i suoi fondamentali: taglio dell’Irpef di due punti per il ceto medio, iperammortamento per le imprese (che con le modifiche diventa triennale), rottamazione delle cartelle esattoriali. La maggioranza che ha ballato non poco con lo strattone della Lega, si ricompone e in 12 ore approva le modifiche concordate. Si parte con il via libera all’oro di Bankitalia “al popolo”, con l’emendamento di Fratelli d’Italia modificato dal governo dopo i dubbi espressi della Bce: la misura è stata costruita facendo esplicito riferimento al Trattato Ue che regola anche l’attività del sistema delle Banche centrali. Sì alla modifiche concordate dai leader della maggioranza e previsti nel primo dei molteplici pacchetti di emendamenti arrivati dal governo: la cedolare secca per gli affitti brevi sarà del 21% sulla prima casa, del 26% sulla seconda, dalla terza scatta l’attività di impresa con partita Iva. Ci sarà una tassa di 2 euro sui pacchi di piccolo valore provenienti da fuori Unione Europea.
Arrivano per le coperture anche l’inasprimento del prelievo dalla banche, aumento dell’Irap su banche e assicurazioni, l’anticipo sui crediti d’imposta e la tassa per sbloccare le riserve. Residuano, rispetto al maxiemendamento spolpato ieri, solo l’estensione dell’iperammortamento nell’arco di tre anni e la rimodulazione del Pnrr che ‘sblocca’ circa 7 miliardi. Per il Piano Casa sostanzialmente arriveranno 10 milioni di risorse fresche nel capitolo ‘Politiche abitative, urbane e territoriali’. Il maxi-emendamento del governo, poi sbianchettato, ne assegnava invece 150 milioni nel 2026 e altri 150 milioni nel 2027. “tutto quello che ci sarà eventualmente in più dovrebbe arrivare nel decreto che dovrebbero fare entro fine anno”, afferma il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo. E piovono le proteste dell’opposizione. “La premier ha annunciato il piano casa a reti unificata al Meeting in agosto” ora “ripresentano il piano delle cucce dei cani”, contesta il capogruppo del Pd in commissione, che con le opposizioni non partecipa al voto. Tra le modifiche anche il rinvio dell’aumento di tre mesi dell’età pensionabile per le forze dell’ordine, previsto dalla Manovra a partire dal 2027: l’aumento sarà di un mese all’anno, nel 2028, nel 2029 e nel 2030. Ma non per tutti, agenti e militari con lavori particolarmente usuranti potranno essere esonerati. Decine di modifiche apportate, rispetto alle centinaia proposte. Riscritture, riformulazioni, ripensamenti. E altre ancora attesa domani, visto che il governo ha garantito che “non un euro in meno” rispetto a promesso andrà a imprese e Paese.

