Nel film 'The Killer' il mantra è: "Attieniti al piano, non improvvisare, non fidarti di nessuno"

Attieniti al piano, non improvvisare, non fidarti di nessuno”. E’ un mantra che non può non restare nella mente dello spettatore di ‘The Killer’, il film di David Fincher in concorso alla mostra del cinema di Venezia. A pronunciarlo, dall’inizio alla fine, è Michael Fassbender. L’attore è appunto il killer, assoluto protagonista della pellicola, che nonostante le sue regole ferree per ogni sua esecuzione mortale commette un clamoroso passo falso che rischia di pagare a caro prezzo. Da qui si dipana la trama del film, nel corso del quale il sicario deve porre rimedio al suo errore mettendosi sulle tracce di chi vuole eliminarlo. Nel cast anche Tilda Swinton, Charles Parnell, Arliss Howard, Kerry O’Malley, Sophie Charlotte, Sala Baker, Emiliano Pernía e Gabriel Polanco.

La sceneggiatura è di Andrew Kevin Walker, già autore di Seven per Fincher. Non manca uno spettacolare e infinito duello in stile Fight Club. Qui però la cifra stilistica del regista è quella di un revenge movie in cui Fassbender dà vita a una vera e propria caccia all’uomo. Senza mai dimenticare il suo karma. “Mi piace l’idea di questo assassino che per differenziarsi in quello che fa, sostanzialmente il serial killer, adotta un codice personale, un piano che lo porta a non improvvisare. Non si capisce che è un mantra fino a quando non si arriva al secondo assassinio. Il mantra cambia nel corso del film, a volte viene interrotto dalla persona presente nella stanza. E’ un film che parla di rivincita, quei corpi che lascia per strada mentre procede in qualche modo non fanno parte del programma che ha costruito per se stesso. La posta in gioco è sempre molto alta”, spiega Fincher, che non ha mai nutrito dubbi su chi dovesse interpretare la parte del protagonista.

“Quando il progetto è diventato realtà ho subito voluto Michael, non immagino nessuno con la sua gestualità e il suo controllo, credo sia stata la scelta migliore. Abbiamo dovuto assecondarlo come tempistiche perché è molto impegnato, volevo che fosse lui perché è perfetto per il ruolo”. Peccato che a Venezia l’attore non ci sia a causa dello sciopero. La sua è una delle assenze che ‘pesano’ al Lido: “Sono molto triste perché vedo entrambi i lati della questione”, dice Fincher alludendo alle cause della protesta di attori e sceneggiatori di Hollywood. “Questo film è stato girato durante la pandemia e non voglio più girare film con una maschera sul viso. L’idea che ora le cose continuino nella modalità di questi tre anni per me è terribile, dobbiamo solo incoraggiare le parti a sedersi e dialogare”, è il messaggio del regista.

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