La leader di FdI: "Oggi non garantiamo alle mamme di poter competere ad armi pari"

(LaPresse) “Mi definisco una ‘patriota’, una persona che ama la sua nazione, che vuole vederla credere in se stessa, che vuole vederla crescere, che vuole difenderne gli interessi, rispetto a una classe politica che, spesso, non è stata capace di difenderne gli interessi. Una persona che ha, come primo obiettivo della sua vita, quella di lasciare questa nazione in condizioni migliori rispetto a quelle in cui l’ha trovata”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a margine della presentazione a Pescara del suo libro ‘Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee’. Una donna così impegnata come concilia l’attività politica con la famiglia? “Certo facile non è, particolarmente per arrivare ovunque, soprattutto in un momento come questo. Io mi ero data la regola di tornare sempre a casa a dormire con mia figlia. Non sempre riesco in questa fase. È particolarmente doloroso, però si fanno un po’ di salti mortali, come fanno tutte le mamme. Sono una privilegiata e le difficoltà che io incontro sono un modo e uno strumento per interrrogarsi sulle difficoltà che incontrano le altre mamme italiane che vogliono lavorare. La grande sfida della parità è tutta lì: è nella possibilità per le donne, e particolarmente per le mamme, di poter competere ad armi pari. E questo oggi noi non lo garantiamo”, ha spiegato Meloni. Sulle nomine Rai, invece, il Centrodestra è diviso: “La questione del Centrodestra diviso è marginale. Qui c’è una violazione senza precedenti delle più banali norme del pluralismo. La televisione di Stato è pagata con i soldi degli italiani. Oggi si stima che il venti per cento di quegli italiani voti per Fratelli d’Italia e Fratelli d’Italia non ha alcuna presenza, alcuna rappresentanza, né nel CdA della Rai né alla presidenza della Commissione di Vigilanza della Rai che, di prassi, spetta all’opposizione”, ha sottolineato Meloni.

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