La polizia dell’Aquila, dalle prime luci dell’alba, sta eseguendo una vasta operazione nei confronti di appartenenti ad un sodalizio di estrema destra denominato ‘Ultima Legione’. Le indagini, svolte dalla Direzione Centrale della polizia di prevenzione e dai poliziotti della Digos dell’Aquila, sono dirette dalla Procura della Repubblica del capoluogo abruzzese, anche con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo.
Sono 25 le perquisizioni domiciliari che la polizia di Stato, su delega della procura de L’Aquila, sta eseguendo in 18 diverse province nei confronti di altrettanti sodali dell’organizzazione. Nelle attività di polizia giudiziaria sono impiegati i poliziotti del Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno, delle Digos territorialmente interessate nonché dei Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni competenti. Agli appartenenti ad ‘Ultima Legione’ viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi.
L’inchiesta è stata avviata nel gennaio 2019 con l’impulso e il coordinamento diretto della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, in più distretti giudiziari. Più nel dettaglio, le indagini hanno avuto inizio con il monitoraggio di alcune chat, in particolare ‘Ultima Legione’ e ‘Boia chi Molla’, create sui canali Telegram e Whatsapp. Secondo l’accusa, i promotori e i partecipanti dei gruppi hanno operato per costituire una struttura politica di chiara ideologia fascista, utilizzando i citati circuiti quali mezzi di proselitismo e reclutamento di militanti. Gli approfondimenti effettuati dall’Antiterrorismo hanno peraltro consentito di delineare l’organigramma dei tesserati ad ‘Ultima Legione Italia’.