“Non luogo a procedere con la formula che il fatto non sussiste”. È la richiesta – a quanto si apprende – del pm Andrea Bonomo nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti. “Oggi l’allora ministro dell’Interno è imputato di aver violato delle convenzioni internazionali e di aver agito illecitamente”, tanto “da costituire il delitto di sequestro di persona”. Ma oggi “il giudizio non è sull’opportunità di quell’atto, non dobbiamo valutare se avere protratto o allungato la permanenza dei migranti è moralmente accettabile” perché in questa sede “il giudizio non è politico”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il pm Andrea Bonomo, durante l’udienza del caso Gregoretti a Catania.
Il leader della Lega, accompagnato dall’avvocato Giulia Bongiorno, è indagato, per sequestro di persona e abuso di ufficio, per aver ritardato, quando nel luglio 2019 era ministro dell’Interno, lo sbarco dei 131 migranti salvati in mare che erano a bordo della nave Gregoretti.
“Le azioni di Salvini sono state illegittime? A mio avviso no, ma non sto dicendo che sia moralmente o politicamente giusto. Non tocca a noi deciderlo”. E poi: “Tutto il governo condivideva l’idea che si dovesse ottenere dall’Europa un mecccanismo diverso, perché chi arriva in Italia arriva in Europa. Sicuramente era un principio condiviso da tutto il governo. C’era condivisione politica, ed è continuato anche dopo l’uscita di Salvini dal governo come dimostra l’accordo di Malta”, aggiunge. “È da considerare un pos provvisorio anche una nave, se vengono garantite le condizioni di sicurezza ai migranti salvati”.