I bianconeri continuano la risalita in classifica: 2-0 a Marassi

Una vittoria sporca, di quelle tanto care a Massimiliano Allegri, per continuare la rincorsa alla vetta (il Milan resta a meno sette con una partita in più) e piazzarsi almeno per una notte al terzo posto aspettando le risposte delle altre rivali, dalla Roma all’Atalanta passando per il Napoli. La Juventus infila il quarto successo nelle ultime cinque gare di campionato con il marchio di fabbrica di chi punta a vincere gli scudetti: mantenere la porta inviolata e colpire quando si ha la possibilità di farlo. Il 2-0 alla Sampdoria infatti è il frutto di una pregevole azione corale conclusa da Chiesa e da un contropiede letale in pieno recupero finalizzato da Ramsey. Momenti di luce in una gara in cui la Vecchia Signora non ha brillato ma si è fatta apprezzare per equilibrio, attenzione e desiderio di portare a casa il risultato. Caratteristiche che erano un po’ mancate nella prima parte di campionato e che via via il gruppo guidato da Pirlo sta ritrovando. Forse anche grazie al rientro a pieno regime di Giorgio Chiellini, che non ha timbrato il cartellino ma è stato insuperabile dietro, soprattutto nel momento di maggiore pressione dei liguri.

Dopo aver messo in mostra i propri giovani talenti in Coppa Italia la Juventus torna ad affidarsi ai veterani: dietro tocca al terzetto Bonucci-Chiellini-Danilo, davanti dopo la gita a Courmayeur – con annesse polemiche per il mancato rispetto delle norme anticovid – si rivede Ronaldo. Accanto a lui tocca a Morata, vista la squalifica di Kulusevski. Proprio le due punte bianconere confezionano dopo 20 minuti l’azione del vantaggio bianconero, finalizzato dal taglio per vie centrali di Chiesa, lesto ad accogliere il suggerimento al bacio dello spagnolo. La Vecchia Signora non crea grandi opportunità ma convince: l’asse centrale con il doppio play Arthur-Bentancur e l’incursore McKennie permette agli ospiti di mantenere il pallino del gioco e la giusta dose di energia per contrastare l’avversario, che subisce per ampi tratti il palleggio altrui ma non è mai passivo. Il 4-4-2 confezionato da Ranieri, con Keita in appoggio a Quagliarella, non si disunisce neanche dopo la rete di Chiesa. I liguri non mordono – Chiellini, Bonucci e Danilo fanno buona guardia, tenendo alto il livello di tensione in campo – ma al tempo stesso rischiano poco. Anche perché nonostante il riposo contro la Spal CR7 è lontano dalla condizione migliore: in due occasioni a tu per tu con il portiere il portoghese prima si fa rimontare da Yoshida, con uno splendido intervento, e poi spedisce a lato dopo non esser riuscito a saltare in dribbling Audero.

Nella ripresa di minuti in minuto la Samp inizia a farsi vedere con maggiore insistenza dalle parti di Szczesny. Complice il calo della Juve per qualche pallone perso di troppo in mezzo al campo. Chiellini salva murando il tentativo di Quagliarella, poco dopo è lo stesso Szczesny a sporcarsi i guantoni sulla conclusione dell’attaccante campano. Ranieri sente che il vento sta cambiando e cambia il fronte d’attacco, inserendo Torregrossa, Ramirez e Damsgaard. La Vecchia Signora appare in riserva e a parte un gol annullato a Morata per fuorigioco non riesce più a impensierire la difesa ligure. La girandola di sostituzioni però sorride a Pirlo: in pieno recupero, con la Samp inevitabilmente sbilanciata in avanti, Ronaldo innesca il contropiede condotto dalla freccia Cuadrado e finalizzato da Ramsey, entrato poco prima, con il più facile dei tap-in. Game, set, match per la Juve. Che resta pienamente in corsa per lo scudetto.

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