Milano, 30 ago. (LaPresse) – “Non si può escludere” un rincaro a 2 euro del caffè in tazzina al bar, “non si può neanche escludere che quando il caffè arriverà a 2 euro alla tazzina il consumatore potrebbe ridurre la frequenza di consumo (al bar) ovvero parzialmente cambiare il luogo di consumo del caffè (casa-ufficio piuttosto che bar), se non addirittura – parzialmente – virare su altri prodotti, atteso che i prezzi della tazzina aumenterebbero in misura non proporzionale al potere di acquisto delle famiglie”. Lo spiega a LaPresse Salvatore Mautone, manager con qualificata esperienza nel settore del caffè. “Non potendo sapere come cambierebbero le abitudini dei consumatori in uno scenario cosi ‘disruptive’, una delle possibili azioni a sostegno dei consumi potrebbe essere una superiore qualità del prodotto estratto: gli operatori del mercato Horeca potrebbero innalzare il livello di servizio in misura proporzionale all’incremento del prezzo della tazzina, garantendo la nobiltà che merita un prodotto come i caffè”, aggiunge Mautone.
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