Roma, 20 mag. (LaPresse) – Vadim Shishimarin “non era a conoscenza di quello che sta succedendo in Ucraina”, lui e gli altri soldati russi “non erano consapevoli che ci sarebbero state uccisioni di massa non solo di militari, ma anche di civili”. Lo ha detto l’avvocato che difende Shishimarin, il primo soldato russo ad essere processato a Kiev per crimini di guerra. “Shishimarin era in uno stato di stress causato dalla situazione di combattimento e dalla pressione del suo comandante. L’analisi di queste circostanze mi permette di concludere che Shishimarin non aveva alcun intento di compiere l’omicidio” di cui è accusato, ha aggiunto l’avvocato. Il soldato si è dichiarato colpevole mercoledì di aver sparato a un civile disarmato di 62 anni nella regione ucraina di Sumy il quarto giorno di guerra e rischia l’ergastolo.

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