Milano, 23 nov. (LaPresse) – “La morte non deve essere un tabù, dobbiamo farlo cadere. Morire è una cosa naturale, fa parte della vita. Ogni anno ci sono almeno 3mila persone come Eluana Englaro che non riescono a morire e sopravvivono in stato vegetativo”. A dirlo a LaPresse è Mina Welby, moglie di Giorgio Welby, e co presidente dell’associazione Luca Coscioni, commentando la decisione del comitato etico della ASL delle Marche di dare il via libera al suicidio assistito di ‘Mario’, camionista 43enne di Pesaro, tetrapelgico da 10 anni dopo un incidente stradale. “Adesso il Parlamento non può più continuare a rimandare, rimandare, rimandare. I parlamentari devono prendersi carico di fare una legge giusta sul suicidio assistito, sull’eutanasia – ha aggiunto Mina Welby -. Per il referendum abbiamo raccolto oltre un milione e 240mila firme in tre mesi. Siamo in attesa che la legge di iniziativa popolare, per la quale abbiamo raccolto le firme nel 2010, venga discussa in commissione. E invece è stata di nuovo rimandata al 29 novembre. É una vergogna”, ha concluso.

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