Roma, 15 ott. (LaPresse) – “Negli ultimi cinque anni, quindi ben prima del Covid, si è registrato un aumento dei casi di suicidio tra i più giovani. In Italia, è la terza causa di morte nella fascia d’età tra i 15 e i 29 anni”. Così, a LaPresse, Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria e direttore UOC di Psichiatria A.O. Sant’Andrea dove è responsabile del Servizio per la prevenzione del suicidio. “La pandemia, certo, ma anche le sconfitte, le umiliazioni, l’errata percezione di sé, mettono in difficoltà soggetti che già hanno una loro vulnerabilità”, spiega Pompili. “Purtroppo ci sono casi di suicidio anche nella fascia tra i 10 e i 14 anni”, puntualizza lo psichiatra. “Ma piuttosto che lanciare un allarme, vorrei che si aumentasse la sensibilizzazione sulla necessità di fare prevenzione entrando nelle scuole, nei centri sportivi e, in generale, nei luoghi frequentati dai giovani. I ragazzi devono sapere di poter chiedere aiuto e i genitori devono rompere questo tabù facendo la fatidica domanda: ‘hai mai pensato di voler morire?’ per capire quali sono le sue intenzioni”.

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