La Corte Suprema indiana ha chiuso tutte le cause contro i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori al largo della costa del Kerala nel 2012, mentre erano in servizio sulla nave mercantile Enrica Lexie . Lo riportano i media indiani.
Esulta il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, che in un Twitter scrive: “Chiusi tutti i procedimenti giudiziari in India nei confronti dei nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Grazie a chi ha lavorato con costanza al caso, grazie al nostro infaticabile corpo diplomatico. Si mette definitivamente un punto a questa lunga vicenda“.
“Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana”. Lo scrive su Twitter Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari Economici commentando la notizia della chiusura di tutti i procedimenti contro i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone da parte della Corte Suprema indiana.
La Corte Suprema indiana – precisano i media indiani – ha accettato il risarcimento del valore di 100 milioni di rupie (pari a 1,1 milioni di euro) alle famiglie dei pescatori uccisi al largo della costa del Kerala nel 2012, facendo così cadere tutti i procedimenti in corso contro i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il risarcimento è stato accettato da parte dei proprietari dell’imbarcazione, del governo indiano, dello Stato del Kerala e degli eredi dei due pescatori.
“Siamo soddisfatti che il pagamento ex gratia già presentato possa essere considerato un importo ragionevole di compensazione e interesse degli eredi. Riteniamo che sia adatto a chiudere tutti i procedimenti in India, compresi i procedimenti penali”, si legge in una nota della Corte riportata dai media locali.
Un anno fa circa, nel luglio 2020, il Tribunale arbitrale internazionale diede ragione all’Italia sul caso dei due marò, riconoscendo l’immunità dei fucilieri di marina, ma anche l’obbligo per Roma di risarcire l’India per la morte dei due pescatori.