Milano, 30 apr. (LaPresse) – Il diritto fondamentale al silenzio vale anche rispetto ai poteri d’indagine della Banca d’Italia e della Consob, quando dalle risposte alle domande possa emergere la propria responsabilità. È quanto ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza n. 84 depositata oggi (redattore Francesco Viganò), come riferisce una nota. Con la sentenza è stato dichiarato incostituzionale l’articolo 187-quinquiesdecies del testo unico sulla finanza, ‘nella parte in cui si applica anche alla persona fisica che si sia rifiutata di fornire alla Banca d’Italia o alla Consob risposte che possano far emergere la sua responsabilità per un illecito passibile di sanzioni amministrative di carattere punitivo, ovvero per un reato’.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata