Bergamo, 18 mar. (LaPresse) – “È una giornata di commemorazione molto triste, una ferita aperta. Ritengo che probabilmente avrebbe dovuto essere una giornata per i familiari delle vittime, perché le passerelle le abbiamo già avute a giugno dell’anno scorso. Questa giornata, che è una giornata nazionale in memoria delle vittime Covid, probabilmente avrebbe dovuto assumere un significato forse un po’ più umano e di condivisione realmente con i familiari delle vittime”. Così Consuelo Locati, avvocatessa bergamasca di 500 familiari delle vittime della pandemia, in compagnia di una decina di persone, fuori dal cimitero monumentale di Bergamo, dove oggi è arrivato il premier, Mario Draghi. “Io – spiega – sono la referente di un team di 5 colleghi, noi abbiamo un mandato da 500 persone. Avevamo chiesto di poter dialogare con il professor Draghi per portare la richiesta dei familiari volta a far assumere la responsabilità alle istituzioni, che noi tra l’altro abbiamo chiamato in giudizio, e chiedere che le istituzioni procedano a una legge di indennizzo”. “In realtà, non ci è stato concesso dal sindaco di Bergamo che avrebbe dovuto mandare gli inviti, ma la segreteria di Draghi ci ha fatto sapere che ci incontrerà. E per noi questa è la cosa più importante. I familiari sono qui fuori dal cimitero e sono tutti intorno a noi. Di là, purtroppo, c’è una passerella politica che a noi non piace”, conclude Locati.