Le parole che si dicono giocano un ruolo fondamentale nel creare la propria immagine

 "Odio questo lavoro", "È un incompetente", "Questo non posso farlo". Sono queste le frasi assolutamente vietate, per non incorrere in spiacevoli problemi sul lavoro? A stilare una classifica delle espressioni più rischiose è Hays Response che rivolge l'inchiesta soprattutto ai giovani professionisti. Quando si hanno pochi anni di carriera alle spalle, spiega Fabio Scarcella, Hays Response Manager, "è facile che l'emotività prenda il sopravvento e ci si lasci andare a confidenze 'azzardate' con i propri colleghi. Purtroppo, le parole che si dicono giocano un ruolo fondamentale nel creare la propria immagine agli occhi degli altri. Per questo occorre prestare la massima attenzione, soprattutto quando si parla con il proprio capo, per non pregiudicare il proprio percorso di crescita all'interno dell'azienda". 

 L'indagine sottolinea che non sono consigliati commenti denigratori sui colleghi. Anche se si tratta di critiche giuste, tutti sono già a conoscenza della situazione, quindi rimarcarlo non servirà a nulla. Meglio poi accogliere le richieste dei capi e non esplicitare la volontà di non fare qualcosa. Invece che rifiutare, spiega Hays Response, meglio proporre un'alternativa o chiedere aiuto a un collega.  Meglio evitare anche frasi come: "Forse è un'idea stupida", che minano la credibilità agli occhi del capo e dei propri colleghi. E, infine, non dire mai: "Non è colpa mia". Non è mai una buona idea scaricarsi di ogni responsabilità, meglio attenersi ai fatti e lasciare che siano gli altri a trarre le proprie conclusioni.

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