L'azzurro si è imposto per 6-4 6-4 3-6 3-6 6-2 e ora in semifinale se la vedrà con Nadal

Dal Paradiso all’inferno e poi di nuovo in Paradiso, quando tutto sembrava perduto. Protagonista del viaggio, durato quasi quattro ore, Matteo Berrettini, nel film che lo ha lanciato per la prima volta in carriera nelle semifinali degli Australian Open. Alla Rod Laver Arena è andato in scena un vero thriller. Il romano ha dominato i primi due set contro il francese Gael Monfils, prima di crollare nei successivi due, forse convinto di avere la gara ormai in pugno. A un passo dalla sconfitta la riscossa, come nei migliori kolossal hollywoodiani, è fortunatamente arrivata nel set decisivo, nel quale il big azzurro ha saputo ritrovare le energie. Potenza, cuore, coraggio: insomma, il vero Berrettini, quello che abbiamo imparato a conoscere nelle imprese che lo hanno proiettato tra i primi al mondo. E così il coriaceo Monfils ha dovuto alzare bandiera bianca.

Per l’azzurro, settimo favorito del seeding, capace di imporsi con il punteggio complessivo di 6-4, 6-4, 3-6, 3-6, 6-2, è la prima semifinale Down Under, la terza in un Major, come Adriano Panatta: meglio ha fatto solo Nicola Pietrangeli, con 5. In semifinale lo attende un’altra battaglia: avversario mister 20 Slam Rafa Nadal, reduce dalla matatona con il canadese Denis Shapovalov. Anche per il maiorchino l’impegno si è allungato al cinque set: nella sfida di venerdì, dunque, oltre alla testa conterà anche e soprattutto la gestione delle energie fisiche e mentali. Nadal ha vinto in tre set l’unico precedente con il romano, disputato nelle semifinali degli Us Open del 2019. “Sarà un’altra battaglia”, ha commentato Berrettini. “Sono consapevole che questo è il mio livello, giocherò la mia terza semifinale Slam e so di poterlo battere. Sarà una grande opportunità ritrovarlo a questo punto di uno Slam dopo due anni e mezzo dalla partita di New York”. Riavvolgendo il nastro della vittoria su Monfils, l’azzurro ha raccontato: “All’inizio del quinto set, mi sono detto di colpire più forte che potevo e di lottare duramente su ogni punto. Non volevo uscire dal campo con qualche rimpianto, e ho trovato delle energie che non pensavo di avere. È stato importante ottenere subito il break, questo mi ha dato fiducia. Quando mi sono trovato due set pari – ha aggiunto – pensavo che in fondo ero stato avanti di due set e ciò significava che avevo giocato meglio di lui. Inoltre so che giocare da 0-2 sotto in fondo è più semplice, senti meno pressione perché ormai sei vicino alla sconfitta. Per me l’importante era rimanere concentrato”.

Al termine della battaglia, la ‘dedica’ a un pubblico in gran parte schierato con il francese (“Non vi sento…”) e la gioia per aver scritto un’altra pagina memorabile per la nostra racchetta. Berrettini è il primo italiano di sempre ad arrivare in una semifinale all’Australian Open: “Sono super orgoglioso, non credo sia sbagliato dire che sto scrivendo la storia del tennis italiano. Siamo un grande Paese, nel tennis in passato abbiamo fatto grandi cose ed essere accostato oggi a certi campioni mi rende felice e onorato”. E la spedizione azzurra a Melbourne potrebbe regalare ancora soddisfazioni: sale l’attesa per il quarto tra Jannik Sinner e Stefanos Tsitsipas. Contro il numero quattro al mondo, il 20enne di Sesto Pusteria si gioca il pass per la sua prima semifinale Slam. Tsitsipas si è imposto in due delle tre sfide precedenti con l’azzurro, ma la vittoria del connazionale può dare un ulteriore stimolo a Sinner. “Sono amico di entrambi, ma naturalmente farò il tifo per Jannik”, la promessa di Berrettini.

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