Alexander Zverev è ancora una volta la bestia nera di Novak Djokovic. Che dopo la sconfitta in semifinale nei Giochi Olimpici di Tokyo esce di scena per mano di Sascha anche nel penultimo atto delle Atp Finals di Torino. Il numero uno del mondo si arrende dopo una battaglia di due quasi ore e mezza contro il tedesco, che conferma il suo feeling con il Masters, vinto nel 2018 in finale proprio contro Djokovic. Adesso proverà a ripetersi contro Daniil Medvedev, in una sfida che promette scintille.
I primi otto game del match volano via in un battito di ciglia, perché i due contendenti sono infallibili o quasi al servizio e scambiano pochissimo tra loro. La partita sale di livello dal decimo gioco in avanti, quando Nole avanti 5-4 non riesce a convertire la prima palla break, nonché set point, della partita. Il tedesco nel game successivo a sua volta ha due occasioni per strappare il servizio a Djoker, ma il serbo con esperienza e nervi saldi rimonta da 15-40 e tiene il servizio. La contesa prosegue, quasi inevitabilmente, al tie break, dove è fatale a Djokovic un doppio fallo (con intervento del challenge sulla prima battuta) che permette a Sascha di piazzare il mini break e portarsi sul 3-2, per poi mantenere il vantaggio fino al 7-4 finale. Nel secondo parziale, come a inizio partita, i duellanti non faticano nei turni di battuta. La svolta così arriva nel nono game, quando Zverev con un ace riesce ad annullare una palla break, ma non la seconda. Djokovic allunga 5-4 e pareggia i conti dei set nel gioco successivo, non senza fatica, con Sascha che prima di arrendersi cancella ben quattro set point. Nell’ultimo set il tedesco dimostra maggiore freschezza atletica e porta a casa i punti decisivi. Come quello che gli vale il break nel quarto game (3-1). Novak viceversa nel settimo gioco manca il controbreak del possibile 4-3 e precipita 5-2. Con Zverev, sulle ali dell’entusiasmo, che porta a casa il set e il match (6-3) con un game impeccabile, lasciando il rivale a zero. E con tanti pensieri in vista della prossima stagione.
Dall’altra parte della rete in finale Zverev troverà Daniil Medvedev, che nel pomeriggio si sbarazza senza grossi problemi di Casper Ruud, travolto in due set in meno di un’ora e mezza di partita 6-4, 6-2, e mantiene la propria striscia di imbattibilità nel Masters, dove non ha mai perso tra l’ultima edizione di Londra e quella di quest’anno di Torino. Il tennista norvegese, testa di serie numero 8 del torneo torinese, specialista sulla terra, ha confermato la propria crescita sul veloce, ma non a sufficienza da opporsi alla varietà di colpi del russo. Che indirizza subito il match strappando il servizio all’esordiente alle Finals già nel terzo game. Ruud evita un altro break nel quinto gioco che prolunga un set dal destino comunque già segnato (6-4). Nel secondo parziale il dominio dello scacchista con la passione per i dolci (“a Torino un paio di giorni prima del torneo, ho assaggiato il tiramisù e la pannacotta più buona che abbia mai mangiato”) è ancora più netto. Ruud paga le fatiche delle 24 ore precedenti contro Andrej Rublev – battuto al terzo set – e cede di schianto 6-2. Chiudendo la sua avventura sotto la Mole comunque in maniera positiva.
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