Il campione a Wimbledon juniores nel 2013 appende la racchetta al chiodo
Alla fine ha deciso di smettere. A soli 25 anni Gianluigi Quinzi ha scelto di ritirarsi dal tennis, sport che gli ha dato tantissimo da juniores, ma che non lo ha mai ripagato nella carriera professionistica. Lo ha fatto proprio nella settimana in cui è cominciato il torneo di Wimbledon, lo Slam sull’erba che lui vinse nel 2013 tra i ragazzi, superando in semifinale il britannico Kyle Edmund e finale il sudocoreano Hyeon Chung.
In quell’edizione c’erano anche – tra gli altri – Daniil Medvedev, Alex Zverev, Nick Kyrgios, Karen Khachanov, Borna Coric, Thanasi Kokkinakis, Christian Garin, Laslo Djere, Cameron Norrie. La maggior parte di loro è nel tabellone maschile in questa edizione di Wimbledon.
E così, mentre i rivali che un tempo batteva regolarmente hanno scalato la classifica ATP, vicendo anche tornei importanti, Quinzi è rimasto sempre nelle retrovie, fermato da qualche problema fisico, ma soprattutto da dubbi tecnici – con una serie infinita di coach che si sono alternati negli anni – che lo hanno logorato, spingendolo ad abbandonare questo sport.
“Non è stata una decisione facile, l’ho presa nel novembre scorso. Ci stavo pensando da parecchio, col tennis ho chiuso. In futuro non so cosa potrà accadere, ma per ora sono sicuro di aver fatto la scelta giusta”, ha dichiarato Quinzi, dai campi di Olbia, in un’intervista a ‘La Nuova Sardegna‘. “Entrare in campo era diventato un dovere, una sofferenza. Non c’erano più passione e divertimento. Nel momento in cui mi sono reso conto di non riuscire a entrare nei primi 100, ho detto a me stesso che dovevo riflettere e capire che cosa fare. Avevo troppe aspettative, non riuscivo a gestire l’ansia, non riuscivo a resettare e a ricominciare con entusiasmo. Quando vinci tanto da giovane, perdere diventa una tragedia. E per me è stato così. Mi è mancata la sicurezza a lungo termine e dopo 20 anni di sacrifici non ero più convinto dei miei obiettivi“, ha aggiunto.
Il pensiero, inevitabilmente, va alla soddisfazione più grande, arrivata a Wimbledon ormai otto anni fa. “Non è da tutti. Nei miei obiettivi di allora c’era una vittoria nello Slam, ma non avrei mai creduto di portarla a casa proprio nel torneo più prestigioso in assoluto. È stata una gioia immensa, ma è stata anche un’emozione grandiosa per la realtà dalla quale provengo, Porto San Giorgio, anche se sono nato a Cittadella”.
Ora, a 25 anni, Quinzi dovrà reinventarsi. “Adesso penso al mio futuro in un altro modo. Sto studiando Scienze motorie e vorrei diventare proprio un manager dello sport. Nel frattempo, perché devo anche mantenermi, faccio il coach. Da due mesi e mezzo sto seguendo Federico Vita“.
In bocca al lupo, Gianluigi.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata