Slitta ancora l'inizio della stagione: anche gli US Open sono a rischio

Il calendario del tennis professionistico maschile subisce ancora uno slittamento a causa della pandemia di coronavirus che, negli Stati Uniti, continua a imperversare. Gli organizzatori sono stati costretti a cancellare il torneo ATP 500 di Washington, che avrebbe dovuto segnare il ritorno ufficiale sui campi dopo il lockdown e il lungo periodo di stop forzato.

La perdurante situazione critica e le conseguenti restrizioni di viaggio imposte ai giocatori provenienti dall’Europa hanno invece imposto l'annullamento del torneo – vinto lo scorso anno da Nick Kyrgios su Daniil Medvedev – che si sarebbe dovuto svolgere dal 17 agosto al 23 agosto.

Ora il primo torneo in programma è il Masters 1000 di Cincinnati, che si dovrebbe disputare dal 24 al 30 agosto, la settimana prima dell'Open degli Stati Uniti a New York, secondo Slam stagionale dopo lo slittamento in autunno del Roland Garros. A questo punto, tuttavia, i rischi dell'annullamento di tutti i tornei sul suolo americano sono forti, sebbene gli organizzatori di Flushing Meadows continuino a ostentare ottimismo. Molti giocatori – incluso il numero uno al mondo Novak Djokovic – potrebbero decidere di non partire per gli Usa.

Se i tornei americani fossero cancellati, la stagione – interrotta a marzo prima dei due grandi appuntamenti, proprio negli Stati Uniti, di Indian Wells e Miami – potrebbe ripartire sulla terra rossa europea: il primo appuntamento sarebbe quello dell'ATP 250 di Kitzbühel, in Austria, seguito dal Masters 1000 di Madrid e da quello di Roma, al via il 20 settembre. L'Open di Francia si disputerebbe invece dal 20 settembre al 4 ottobre.

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