Oggi, 26 novembre, si tiene l’accensione della fiamma olimpica. Cambia il protocollo, non il senso della cerimonia. A poco più di due mesi da Milano-Cortina 2026 Olimpia, nel cuore della Grecia, torna a essere protagonista in uno dei momenti più significativi del percorso che porterà l’Italia a ospitare nuovamente i Giochi della neve a 20 anni esatti da Torino 2006.
L’accensione della fiamma olimpica è il tradizionale appuntamento che precede la staffetta in territorio ellenico: in nove giorni oltre 450 tedofori percorreranno circa 2200 km toccando sette regioni del Paese, in un viaggio che rievoca il legame indissolubile tra la Grecia e lo spirito olimpico che si concluderà il 4 dicembre ad Atene, dove la delegazione del comitato organizzatore di Milano-Cortina riceverà ufficialmente allo Stadio Panatenaico la fiamma olimpica che si sposterà il giorno stesso in Italia. A quel punto, il 6 dicembre da Roma, inizierà il viaggio ‘made in Italy’ della fiamma, un cammino di 63 giorni che si concluderà la sera del 6 febbraio, con la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi Invernali a San Siro.
L’accensione della fiamma olimpica davanti alle rovine del tempio di Era rappresenta il punto di partenza di questo lungo percorso sull’asse Grecia-Italia, ma il maltempo che ha colpito Olimpia nella giornata di martedì, destinato a protrarsi anche oggi, ha costretto gli organizzatori a modificare l’iter della cerimonia. Uno scenario non inusuale, verificatosi anche nella primavera del 2024 prima dei Giochi di Parigi. Pertanto la fiamma accesa durante la prova generale verrà utilizzata mercoledì nella cerimonia ufficiale, che si terrà alle 10.30 all’interno del Museo Archeologico, al riparo dalle piogge attese per la mattinata, alla presenza della presidente del Cio Kirsty Coventry e di una folta delegazione italiana, che comprende tra gli altri il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi e il presidente del Coni Luciano Buonfiglio oltre ai vertici della Fondazione Milano-Cortina.
E’ iniziata a Olimpia, al Museo Archeologico, la cerimonia d’accensione della fiamma olimpica in vista dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. La cerimonia si è aperta con l’inno olimpico interpretato dal soprano Christina Poulitsi, seguito dall’inno italiano e dall’inno greco, cantati da un coro di studenti della scuola italiana di Atene.
Il Museo dei Giochi Olimpici moderni di Olimpia, in Grecia, ha ospitato ieri pomeriggio la Cerimonia di dichiarazione della Tregua Olimpica. Un evento di alto profilo istituzionale – nella Patria culla dei Giochi – per ribadire l’importanza del significato universale dei cinque cerchi come linguaggio di pace. Il Presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, ha partecipato all’appuntamento insieme alla Vicepresidente Vicaria Diana Bianchedi, anche chief strategy planning & legacy officer di Mico2026, a poche ore dall’accensione della Fiamma olimpica.
Presenti anche la Presidente del CIO, Kirsty Coventry, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, i membri del CIO Ivo Ferriani e Federica Pellegrini, il membro d’onore Francesco Ricci Bitti e l’Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica Ellenica, Paolo Cuculli.
La cerimonia è promossa dai sindaci ellenici di Archaia, Olimpia, Ilida e Sparta e dal Centro internazionale per la tregua olimpica. Ispirati dal rituale che invoca la tregua, istituito nella Grecia antica, i sindaci hanno lanciato un appello, affinché “le armi siano deposte e le ostilità cessino in tutto il mondo, per tutto il periodo che va dal settimo giorno prima dell’inizio dei XXV Giochi Olimpici Invernali fino al settimo giorno successivo alla fine dei XIV Giochi Paralimpici Invernali che si terranno a Milano Cortina, come indicato dalla risoluzione delle Nazioni Unite”. La dichiarazione della tregua olimpica è stata firmata da Coventry, Abodi, Malagò e Buonfiglio, e dall’ambasciatore Cuculli. “La Grecia ha un posto speciale nel mio cuore, perché è qui che sono diventata una campionessa olimpica per la prima volta, ed è un po’ surreale essere qui ora”, ha sottolineato Coventry, aggiungendo che “in un mondo talvolta così triste e diviso è importante che rimanga spazio per i giovani per sognare, capire di cosa sono capaci, e questo rende ancora più importante ciò che stiamo facendo oggi”.
Sarà l’attrice greca Mary Mina, circondata da sacerdotesse con lunghe vesti ispirate agli abiti indossati dagli antichi greci, a consegnare il sacro fuoco al primo tedoforo, il canottiere greco Petros Gaidatzis, bronzo a Parigi 2024, subentrato allo sciatore Alexandros Ioannis Ginnis, fermato da un infortunio. In una cerimonia con tanta Italia (oltre all’inno di Mameli è previsto l’intervento del presidente del comitato organizzatore, Giovanni Malagò) non potevano mancare due tedofori azzurri d’eccezione. Si tratta dell’ex fondista Stefania Belmondo, una delle atlete italiane più titolate nella storia dei Giochi con dieci medaglie vinte in carriera, in cui spiccano due ori, e di Armin Zoeggeler, leggenda dello slittino mondiale, primo atleta nella storia ad aver conquistato sei medaglie individuali nella stessa disciplina in sei edizioni consecutive delleáOlimpiadi Invernali, dal 1994 al 2014, con due ori a Torino 2006 e Vancouver 2010.

