È la 107^ edizione della Grande Boucle: partenza da Nizza, si chiude il 20 settembre sugli Champs Élysées
Il Tour de France parte e sfida la grande paura. Oggi si apre il sipario sulla 107^ edizione della Grande Boucle, la corsa ciclistica più importante della stagione, slittata a fine agosto a causa dell'emergenza Covid: il programma iniziale recitava 27 giugno-19 luglio, prima che l'Uci fosse costretta a riscrivere il calendario e piazzare, sostanzialmente, le tre settimane francesi al posto della Vuelta di Spagna. Il via del Tour 2020 da Nizza, gran finale dopo 21 tappe il 20 settembre, come da tradizione, sugli Champs Élysées a Parigi dopo 3470 chilometri. L'era Covid ovviamente comporterà l'assenza del pubblico, almeno nelle intenzioni degli organizzatori (l'invito è quello di restare in casa a guardare la corsa in televisione) e ovviamente il rispetto del rigido protocollo che prevede, in primis, i controlli su partecipanti e membri staff: i tamponi vengono eseguiti anche sui giornalisti al seguito. Sarà il Tour più blindato della storia e lo si è visto da subito, con le squadre che hanno raggiunto la 'bolla' della Costa Azzurra. La sfida per il trono parigino sembra ridursi al colombiano Egan Bernal e allo sloveno Primoz Roglic: il primo campione in carica e capitano della Ineos (targata Grenadiers per motivi commerciali), il secondo alla guida della Jumbo-Visma.
Le poche gare disputate prima dell'evento suggeriscono fortemente che il team olandese abbia le carte in regola per sostituire i britannici nel ruolo di favoriti per la vittoria. Il cambio della guardia però è tutt'altro che garantito: l'incertezza causata dal virus e il costante aumento di casi in Francia nelle ultime settimane fanno pensare al concreto rischio che la gara possa essere interrotta se la situazione peggiorerà ulteriormente. Nel caso di due positivi nella stessa squadra, l’intero team se ne andrà a casa. Non usa tanti giri di parole il general manager della Ineos, Dave Brailsford: "Non sappiamo, nessuno sa, se arriveremo a Parigi. Se si arriverà a un punto di serio rischio per corridori e squadre, si dovrà prendere in considerazione anche questo", ha spiegato. "Dobbiamo essere responsabili e ragionevoli nel nostro approccio". Nelle file della Ineos non ci saranno Chris Froome e Geraint Thomas, presente invece l'ecuadoriano Richard Carapaz, vincitore dell'ultimo Giro e altro capitano della formazione. La Jumbo, oltre a Roglic, può schierare un'altra carta vincente: il francese Thibaut Pinot. Quanto alle speranze azzurre, assente Vincenzo Nibali, i riflettori sono tutti su Fabio Aru della Uae Emirates. E a proposito di italiani, oggi Giacomo Nizzolo, fresco campione nazionale ed europeo, può puntare alla prima maglia gialla: è tra i favoriti insieme all'australiano Caleb Ewan e all'irlandese Sam Bennett.
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