Lunga fuga a tre con il gruppo alle calcagna nell'ultimo chilometro. Non riesce la rimonta a Ackermann, vince uno dei tre fuggitivi 

Damiano Cima, bresciano, 25 anni, della Nippo-Vini Fantini ha vinto la diciottesima tappa del Giro d'Italia da Valdaora a Santa Maria di Sala (222 chilometri). Secondo uno dei superfavoriti, il velocissimo Pascal Ackermann. Terzo Consonni, poi Senechal, Gibbons, Belletti, Cimolai, Demare, Bennett e Maestri. Classifica immutata con la maglia rosa Richard Carapaz che ha 1'47 di vantaggio su Vincenzo Nibali.

Tappa strana. Per l'ottava volta al Giro va in porto la fuga e il gruppo non riesce a rimontare. I tre fuggitivi di giornata, questa volta, sono Cima, Mirco Maestri (Bardiani, uno che scappa sempre) e Nico Denz (AG2R). Il gruppo sembra controllarli con vantaggi che oscillano tra i 5 e i 6 minuti e si pensa che li stia tenendo lì a cuocere preparando il riassorbimento finale e il volatone in cui Ackermann e il francese Demare devono fare i conti finali sulla maglia ciclamino che, alla fine, va al tedesco (ha vinto due tappe) e, allo stato, ha 226 punti contro 213 del francese. Le cose, per quanto riguarda la tappa, vanno poi molto diversamente perché gli inseguitori cominciano a menare la danza quando è un po' troppo tardi e, a 38 dall'arrivo, il vantaggio dei tre è ancora di 4 minuti.

Da lì in avanti è un vero e proprio inseguimento, con i tre davanti a tutta e il gruppo che non riesce a fare la stessa velocità delle altre volte. Così, il ricongiungimento, che si poteva ipotizzare a un paio di chilometri dalla fine, avviene quando mancano poche decine di metri. Ackermann arriva ciclonico e salta facile Denz e Maestri, ma resta alle spalle di Damiano Cima che alza le braccia quasi incredulo di avercela fatta. E' un Giro in cui le vecchie ferree regole di corsa, saltano spesso, ci sono molti ragazzi coraggiosi e ci si diverte di più.

Nei prossimi tre giorni, il 102esimo Giro d'Italia si decide. Domani si torna in montagna, da Treiso a San Martino di Castrozza (alta Valle del Primiero, cuore delle Dolomiti) dopo 151 chilometri. Diverse asperità con la lunga ascesa finale con pendenza media del 5% ma con un paio di punti intorno al 10%. A questo punto, Nibali e Roglic devono decidere se provarci un po' più da lontano del solito o aspettare il tappone del giorno dopo. Carapaz si difnde benissimo con la sua sontuosa Movistar guidata dal Ministro della Difesa, Mikel Landa.

Damiano Cima – "Per un italiano è il sogno di una vita vincere una tappa al Giro. Quest'oggi ce l'ho fatta, grazie alla squadra che mi ha sempre aiutato e sostenuto. E' una gioia immensa per tutti". Così Damiano Cima della Nippo-Vini Fantini, commenta ai microfoni della Rai la vittoria nella 18/a tappa del Giro. "Ho cercato di mantenere la calma il più possibile e aspettar fino alla fine".

Richard Carapaz – "È stata una tappa tranquilla ma lunga e intensa, anche se solo nella prima parte. Ho avuto di nuovo un buon supporto dalla squadra. Domani sarà un test importante ma sono fiducioso di tenere la Maglia Rosa". Sono le parole, all'arrivo, di Richard Carapaz, leader della Classifica generale.

Ecco l'ordine d'arrivo della 18esima tappa del Giro d'Italia, la Valdaora/Olang-Santa Maria di Sala di 222.0 km:
1. Damiano Cima (ITA/Nippo), 222 km in 4h56:04 (media: 44,9 km/h);
2. Pascal Ackermann (GER/BOR) s.t.;
3. Simone Consonni (ITA/UAE) s.t.;
4. Florian Sénéchal (FRA/DEC) s.t.;
5. Ryan Gibbons (RSA/DDT) s.t.;
6. Manuel Belletti (ITA/AND) s.t.;
7. Davide Cimolai (ITA/ICA) s.t.;
8. Arnaud Démare (FRA/FDJ) s.t.;
9. Sean Bennett (USA/EF1) s.t.;
10. Mirco Maestri (ITA/BAR) s.t..

 La classifica generale, è immutata. Eccola
1. Richard Carapaz (ECU/Movistar) 74h48:18;
2. Vincenzo Nibali (ITA/BAH) +1'54;
3. Primoz Roglic (SLO/JUM) +2'16;
4. Mikel Landa (ESP/MOV) +3'03;
5. Bauke Mollema (NED/TRE) +5'07;
6. Miguel Angel Lopez (COL/AST) +6'17;
7. Rafal Majka (POL/BOR) +6'48;
8. Simon Yates (GBR/MIT) +7'13;
9. Pavel Sivakov (RUS/INE) +8'21;
0. Davide Formolo (ITA/BOR) +8'59;
11. Jan Polanc (SLO/UAE) +9'20;
12. Ilnur Zakarin (RUS/KAT) +10'32;
13. Hugh Carthy (GBR/EF1) +14'42;
14. Joe Dombrowski (USA/EF1) +15'44;
15. Valentin Madouas (FRA/FDJ) +19'45.

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