Vanno in porto i resti di una fuga a 25. Vince il francese, secondo Chavez, terzo Formolo che rientra nei dieci in classifica. Nibali e Roglic perdono 20" da Landa e 8" da Carapaz
Impresa del francese Nans Peters ad Anterselva. Nel tempio del Biathlon va in porto quello che rimane di una grande fuga a 25 partita all'inizio della diciassettesima tappa (da Comezzada in Val di Sole ad Anterselva di 181 km) e che il gruppo ha lasciato andare. Secondo Chavez, terzo Formolo. Poi Masnada e Neilands.Tappa non complicatissima, ma ricca di saliscendi e con un salita finale di una certa importanza. A 20 dalla fine scappa Peters. Chavez, Neilands e Conti provano ad andarlo a prendere. Dietro si danno da fare Formolo e Masnada. Nel gruppo che viaggia a 5 minuti abbondanti, nel finale c'è qualche tentativo, Landa guadagna una manciata di secondi scappando con Carthy e a un certo punto anche Carapaz prova a staccare Nibali e Roglic e riesce a mettersi in tasca otto secondi: Landa arriva al traguardo con 4'26" di ritardo da Peters. Carapaz e Lopez a 4'38". Gruppo Nibali a 4'45". La classifica resta la stessa, ma Formolo (che era dodicesimo) rientra nei dieci.
Tutti pensano al modo di togliere secondi a Richard Carapaz. Finora, però, è lui che ogni giorno guadagna qualcosa agli altri. Adesso, Nibali, che è secondo in classifica a 1'55" dall'ecuadoriano, deve inventarsi qualcosa. C'è poco tempo e poche tappe.
La tappa – Dopo 15 km dalla partenza in salita verso il passo della Mendola, parte la fuga a 25: Peters (Ag2r), Masnada e Vendrame (Androni-Sidermec), Maestri (Bardiani), Antunes e De La Parte (CCC), Kangert (Education First), Neilands (Israel Cycling Academy), De Gendt (Lotto Soudal), Chaves (Mitchelton-Scott), Brambilla e Conci (Trek-Segafredo), Jungels (Deceuninck-QuickStep), Bouwman (Jumbo-Visma), Conti (UAE), Formolo (Bora-hansgrohe), Bakelants e Hamilton (Team Sunweb). A 15 km dal traguardo dopo tentativi e ricongiungimenti, sono rimasti in diciotto. Da qui nasce il tentativo di Nans Peters che porta alla vittoria del francese.
Domani – Domani il Giro torna a correre in piano. E' l'ultma tappa per i velocisti (Valdaora-Santa Maria di Sala di 220 km): il tedesco Pascal Ackermann ha l'ultima chance per conquistare la terza vittoria di tappa e togliere la maglia al francese Arnaud Demar. Poi, da venerdì a domenica, si decide il Giro. Due occasioni per scalatori e grandi campioni: Treviso-San Martino di Castrozza (151 km) e, soprattutto, la terribile Feltre-Croce d'Aune Val d'Avena di 194 chilometri con il durissimo Passo Manghen, il Rolle e le due salite finali una, sopra all'altra. Infine, domenica la cronometro di Verona di 15,6km che potrebbe servire per colmare piccoli distacchi e limare la situazione. Ma il vincitore del 102 esimo Giro d'Italia sembra già avere un nome: o è Carapaz o sarà quello che tra Nibali, Roglic e Landa, fa l'impresona.
Richard Carapaz – "E' importante rosicchiare ogni giorno qualche secondo". Così la maglia rosa Richard Carapaz ai microfoni della Rai dopo la 17/a tappa. "Ieri c'era tanto freddo per tutti, oggi anche Landa stava bene e abbiamo cercato di approfittarne", aggiunge. Sulla cronometro di Verona e se è sufficiente il vantaggio fin qui accumulato su Roglic, Carapaz conclude: "In teoria possono bastare, ma c'è ancora tanta strada da fare prima e proverò ancora a rosicchiare qualche altro secondo".
Nans Peters – "Non avevo nulla da perdere, ci ho provato. Ho fatto una bella fuga fin dall'inizio e poi è andato tutto bene. Mi son guardato intorno e ho scelto il momento giusto".
Vincenzo Nibali – "Non ero in giornata, ma va bene così. L'abbiamo passata anche oggi e nient'altro".
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