Strapotere dell'olandese che ha chiuso con oltre 3' di vantaggio sul durissimo percorso di Innsbruck. Argento all'australiana Spratt. Numero dell'azzurra nel finale

L'olandese Anna van der Breggen ha vinto la medaglia d'oro nella prova in linea femminile di ciclismo. Sul percorso di 155,6 km ad Innsbruck la campionessa olimpica in carica con un attacco irresistibile a 39 km dalla fine, è arrivata da sola al traguardo con un vantaggio di di più di 3 minuti sull'australiana Amada Spratt a cui è andato l'argento. Terzo posto e medaglia di bronzo per l'italiana Tatiana Guderzo arrivata a più di 5 minuti dalla vincitrice.

Una straordinaria Guderzo, che ha indossato per la 16/a volta la maglia azzurra, soffrendo, stringendo i denti, combattendo con i crampi prima ancora che con le avversarie, è riuscita a portare ancora una volta la Nazionale di Dino Salvoldi su un podio mondiale, regalando, non solo a se stessa ma anche ai tanti tifosi italiani accorsi qui ad Innsbruck, una gioia immensa. "E' stata una stagione difficile – ha detto l'azzurra commossa al termine della prova – ma volevo esserci, perché credo nella maglia azzurra e in questa squadra. Ho cercato fin da subito di mettermi a disposizione delle altre ragazze. Quando è partita Anna io ero a tutta e non sono riuscita quindi a stargli dietro. Ci siamo guardate, avevamo Elena Pirrone davanti, abbiamo provato ad allestire una difesa. Al penultimo giro ho iniziato ad avere i crampi, mi sono detta "resisti un altro po', magari puoi servire ancora …". Quando è partita la canadese ho visto le mie compagne in affanno. Ho pensato "ci devo andare io" e sono andata. Strada facendo, soffrendo ma stringendo i denti, ho trovato la forza per staccare le altre e raggiungere quello che è un sogno. Perché una medaglia ad un mondiale è l'emozione più bella, che auguro di vivere a tutte le mie compagne. All'inizio di questo mondiale ero sicura che qualcuna di noi sarebbe salita sul podio, certo non pensavo di essere io."

"Tatiana impersonifica perfettamente lo spirito delle nostre Nazionali – ha ricordato il presidente Di Rocco visibilmente soddisfatto al termine delle premiazioni – ha stretto i denti per essere presente qui ad Innsbruck e in gara ha dato tutto. Soprattutto si è messa a diposizione del gruppo, rappresentando un esempio per le più giovani. Vedere, qui all'arrivo, il tifo delle altre azzurre più giovani premia i lavoro di tutti, delle atlete, dei tecnici, dello staff federale e di tutti coloro che hanno contribuito ad una giornata come questa". Il ct Salvoldi si lascia scappare un sorriso: "Meno male che c'è Tatiana… Oggi senza il suo numero probabilmente non saremmo qui a festeggiare. Portarla è stato un obbligo, per la sua storia sportiva e per quello che ha vissuto in questi ultimi mesi. Ci sarà tempo per i bilanci, per ora è giusto rendere onore a questa medaglia che premia una grande atleta e una grande persona".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata