Il maltempo che ha colpito Lenzerheide non ha consentito di gareggiare nonostante gli sforzi degli organizzatori. Il successo maturato 'a tavolino' non toglie merito alla stagione dell'azzurra
La gioia arrivata di buon mattino è accompagnata da una sfuriata nel primo pomeriggio. Sofia Goggia mette in bacheca la seconda coppa di discesa della sua carriera, dopo quella conquistata nel 2021, grazie all’annullamento delle due discese, maschile e femminile, alle finali di Coppa del mondo di Lenzerheide, ultimo appuntamento della stagione. Il maltempo che ha colpito la località svizzera non ha consentito di far andare in scena le gare nonostante gli sforzi degli organizzatori. Il successo maturato ‘a tavolino’ non toglie alcun merito alla stagione dell’azzurra, che ha trionfato in quattro discese sulle cinque a cui ha partecipato. Raccogliendo un secondo posto come peggior piazzamento dell’annata. Solo l’infortunio di Garmisch che è costato alla campionessa bergamasca il Mondiale, una valle di lacrime (e uno stop di oltre un mese) ha rimesso in discussione una leadership che, di fatto, in pista è sempre stata chiara ed evidente. “Sono molto contenta, è la mia seconda Coppa di specialità e penso di essermela molto meritata – ha raccontato la sciatrice oro olimpico a PyeongChang – Quanto avrei voluto trionfare in pista? Tantissimo, anche se così è comunque una vittoria abbastanza schiacciante. Dall’altro lato mi è dispiaciuto non giocarmela fino in fondo in pista, perché io ero pronta”.
La felicità per la conquista della Coppa di discesa, la seconda – eguagliata Isolde Kostner, dominatrice della specialità nel 2001 e 2002 e convinta che Goggia “ne vincerà una terza” – lascia poi spazio alle verità di Sofia. Che ha voluto rispondere a tono a tutti coloro che hanno criticato la sua decisione di forzare il rientro, dopo la frattura al piatto tibiale laterale del ginocchio destro, già in questa stagione, alla vigilia dell’anno olimpico. “Queste voci mi hanno infastidito parecchio, perché tutti parlavano senza sapere come stessero i fatti. Gli stessi allenatori quando mi sono presentata a Livigno non pensavano di trovarmi nelle condizioni in cui mi hanno trovata. E’ impressionante il recupero che ho avuto ma chi mi conosce bene non si impressiona – ha raccontato la fuoriclasse azzurra togliendosi qualche sassolino dagli scarponi – Tanti l’hanno considerato un azzardo, io invece dico che è stato un azzardo ponderato. Ho ponderato i rischi”. Al resto ha pensato il destino, che le ha consegnato una coppa non più così scontata. Ma quantomai meritata.
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