Per la statunitense sarà la nona finale agli Us Open, per Osaka sarà la prima: mai nessuna giapponese nell'Era Open era arrivata così avanti in un Major

Saranno Serena Williams e Naomi Osaka a contendersi sabato il trofeo degli Us Open, ultimo Slam del 2018 in corso sul cemento di Flushing Meadows, a New York. Nella notte italiana, sotto il tetto dell'Arthur Ashe Stadium, chiuso per la pioggia battente, la statunitense, numero 26 Wta ma accreditata della 17esima testa di serie, ha liquidato per 6-3 6-0 in 66 minuti la lettone Anastasija Sevastova, numero 18 Wta e 19esima testa di serie, mentre la giapponese, numero 19 Wta e 20esima testa di serie, si è imposta per 6-2 6-4 sull'altra americana Madison Keys, numero 14 del ranking e del seeding, finalista dodici mesi fa.

Per la Williams, che compirà 37 anni il prossimo 26 settembre, sarà la 31esima finale Major in carriera e per la seconda volta nel giro di tre mesi avrà la chance di agguantare il record Slam di Margareth Court (24 trofei). Sarà inoltre la sua nona finale agli Us Open, da lei vinti sei volte (1999, 2002, 2008, 2012-2014) . Per la Osaka, 21 anni il prossimo 16 ottobre, sarà la prima: mai nessuna giapponese nell'Era Open era arrivata così avanti in un Major. La giapponese piuttosto nettamente l'unico precedente con la Williams, a marzo al primo turno del Premier Mandatory di Miami, ma si trattava solo del secondo torneo dell'americana dal rientro post-maternità.

"Se devo essere onesta non mi aspettavo tutto questo. Sapevo che il mio tennis era cresciuto tanto ma davvero non credevo così: ed è questa la cosa più esaltante", così Serena Williams ha commentato al termine della vittoria contro Anastasija Sevastova che le è valso l'accesso alla finale degli Us Open. "Sono scesa in campo un po' emozionata perché lo scorso anno in questi giorni stavo letteralmente combattendo per la mia vita in ospedale: mi stavano operando per la terza volta, e ce ne sarebbe stata ancora una quarta", ha spiegato la campionessa americana. "Ero in un letto incapace di muovermi, di camminare o di fare qualsiasi altra cosa: dodici mesi dopo ecco che sono per la seconda volta in finale di fila in un Major. Come ho già detto però non è che l'inizio: non sono arrivata in vetta, mi sto ancora arrampicando". Sull'incontro: "Sapevo di dover venire avanti più spesso contro di lei. So giocare a rete e so fare le volée, altrimenti non avrei vinto tanti Slam in doppio". In finale la Williams affronterà la giapponese Osaka: "Ho perso l'unico match che abbiamo giocato ma sicuramente io non ero al meglio".

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