Tante le reazioni di militari, disabili e non, e dei loro familiari a questa vicenda che avrebbe suscitato diversi malumori negli ambienti vicini alla Difesa
Agli Invictus Games – i giochi fortemente voluti dal principe Harry d'Inghilterra sulla scorta dei Warrior Games che si svolgono negli Stati Uniti per i militari rimasti feriti o ammalatisi in servizio – che lo scorso anno si sono disputati a Toronto, ha preso parte nella delegazione italiana anche un militare normodotato come accompagnatore del capitano del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, il tenente colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Nella cerimonia di apertura dei giochi, ha fatto da portabandiera della delegazione azzurra. In tanti video e fotografie compare in primo piano mentre sfila all'Air Canada Centre insieme agli oltre 550 atleti di altre 17 nazioni alla festa di apertura dei giochi. E fin qui nulla di strano. Lo stesso militare, però, compare tra i giocatori di una partita amichevole di rugby in carrozzina insieme a altri atleti azzurri disabili anche se il regolamento degli Invictus Games prevede espressamente che possano partecipare alle gare i militari "feriti, ammalati o con disabilità, che siano in servizio o facciano parte della riserva delle Forze Armate e che abbiano riportato queste lesioni in servizio o come diretta conseguenza del loro servizio".
Possibile? A documentare l'evento sportivo, anche in questo caso, ci sono diverse foto e filmati. Uno dei volti in quelle immagini, come ha scritto su Facebook Luca Marco Comellini, voce della trasmissione Cittadini in Divisa che va in onda su Radio Radicale e presidente del Partito dei Militari, "somiglia in modo impressionante" al portabandiera della squadra azzurra, che nella cerimonia inaugurale. "Una sorprendente somiglianza tra il normodotato portabandiera e il diversamente abile rugbista o un tremendo inspiegabile inganno?", si chiede ancora Comellini. "La somiglianza è veramente impressionante e se si tratta della stessa persona allora c'è un problema. Un serio problema", rincara la dose.
La notizia in pochi minuti ha fatto il giro del web. Tante le reazioni di militari, disabili e non, e dei loro familiari a questa vicenda che avrebbe suscitato diversi malumori negli ambienti vicini alla Difesa. Non si è fatta attendere la replica del tenente colonnello Paglia che sulla sua pagina Facebook "in qualità di capitano della squadra e di Consigliere del Ministro delegato tra l'altro, a rappresentarla negli eventi internazionali che riguardano i militari paralimpici" ha chiarito la vicenda. "Nella foto pubblicata – scrive – è evidenziato un militare che è il mio accompagnatore da 17 anni. Da quando noi sfiliamo il 2 giugno è presente anche lui perchè aiuta chi è in carrozzina. Vorrei spiegare a tutti – precisa ancora – che il rugby in carrozzina viene praticato dai tetraplegici, agli Invictus Games invece viene data la possibilità di essere praticato da tutti, compreso i normodotati. Poichè a Toronto la nostra squadra non era completa chiedemmo la possibilità di inserire il militare in questione e due atleti tetraplegici canadesi per poter gareggiare. Ci fu accordato e questo perché lo spirito degli Invictus non è quello di vincere medaglie ma partecipare e dare gioia a chi ci segue".
Parole che non hanno lasciato indifferente il colonnello Carlo Calcagni, ufficiale dell'Esercito che si è ammalato nel 1996 in Bosnia per una contaminazione ad metalli pesanti. La malattia non ha spento la sua passione per la bicicletta con cui ha vinto due medaglie d'oro ai campionati mondiali di paraciclismo nel 2015, nel gruppo sportivo paralimpico della Difesa e tre medaglie d'oro agli Invictus Games 2016 di Orlando, in Florida, i giochi riservati a militari e veterani. "Essere un accompagnatore – ha scritto sui social – non significa fare parte dei competitors, così come non ne fa parte il mio infermiere specializzato che ogni giorno mi prepara le terapie, mi assiste e mi accompagna nelle trasferte. Non ha alcun titolo per partecipare alle gare e ancor meno per fare il portabandiera".
Un 'giallo', risolto, che di certo non offusca gli eccellenti risultati ottenuti dagli atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, che a Toronto hanno vinto ben 9 medaglie raggiungendo ottimi risultati a livello internazionale. E che certamente si faranno onore nei giochi di quest'anno che si terranno a Sidney nell'ottobre prossimo.
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