Il ciclista francese: "Non mi rendo ancora conto, sono distrutto dalla fatica". Maglia gialla a Thomas

Nella prima tappa pirenaica che non regala sussulti d'alta classifica – tutti i capitani sono arrivati insieme appassionatamente aspettando le prossime frazioni, sicuramente più impegnative, a cominciare da mercoledì – ci pensano Julian Alaphilippe e una protesta di contadini (con relativo intervento dei gendarmi con tanto di gas lacrimogeni e corsa fermata per permettere ai corridori di riprendersi dal fumo e dal spray urticante) a scuotere i 218 km da Carcassonne a Bagneres-de-Luchon. Che vedono ancora Geraint Thomas sfilare in giallo, nell'attesa dei giorni decisivi che decideranno la 105/a edizione del Tour de France.

Una tappa mossa caratterizzata dallo stop alla corsa deciso dal direttore della Grande Boucle, Christian Prudhomme, al km 29. 'Colpa' di alcuni manifestanti che hanno ostruito il percorso con delle balle di fieno. Immediata la reazione delle forze dell'ordine, che nel tentativo di sgombrare la strada hanno finito però per penalizzare i corridori stessi, che hanno accusato in particolare problemi agli occhi. "Ho visto la polizia che continuava a spruzzare con queste pistole, ma c'era vento ed è venuto tutto addosso a noi – ha dichiarato Sonny Colbrelli ai microfoni di Rai Sport – Abbiamo iniziato a tossire e quando mi è entrato negli occhi non ci ho proprio più visto".

Dopo lo pausa forzata di una ventina di minuti la carovana è ripartita, onorando la memoria di Fabio Casartelli, morto nel 1995 sulla discesa del Portet d'Aspet, e a brillare è stata la stella di Julien Alaphilippe: la maglia a pois, già vincitore di una tappa in questa edizione, non si è limitata a blindare il primato nella classifica degli scalatori nella classica fuga di giornata, ma è andata a prendersi il bis in solitaria sul traguardo di Bagneres-de-Luchon precedendo Gorka Izaguirre, lo sfortunato Adam Yates – scivolato mentre era al comando sulla discesa del Col du Portillon – Bauke Mollema e Domenico Pozzovivo, quinto e migliore degli italiani.

"Non mi rendo ancora conto, sono distrutto dalla fatica. E' stata una giornata incredibile – ha dichiarato il corridore della Quick-Step Floors – Non pensavo di potercela fare, ho aspettato il momento giusto, conoscevo molto bene il finale. Ero venuto a visionarlo e sapevo che era particolarmente difficile. Non dimenticherò mai la prima vittoria ma neanche quella di oggi". Dietro gli uomini di classifica sono rimasti a guardare, complice il ritmo regolare imposto dal team Sky e l'arrivo in discesa che non lasciava grandi margini di manovra per provare a fare la differenza. E si sono dati appuntamento alla 17/a tappa, l'attesa frazione da Bagneres-de-Luchon a Saint-Lary-Soulan, la seconda pirenaica, di appena 65 km ma caratterizzata da ben tre Gpm, con l'arrivo in cima al Col du Portet e l'inedita partenza in griglia, come un Gran Premio. Chi vuole lanciare l'assalto alla maglia gialla di Thomas non può più nascondersi. 

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