Il tedesco costretto a ritirarsi al 53° giro dopo essere finito contro le barriere

Ribaltone Hamilton e la Mercedes centra una strepitosa doppietta ad Hockenheim. Quando tutto sembrava presagire un comodo successo del campione di casa, Sebastian Vettel, la pioggia ha scombinato le carte in tavola. Il tedesco, scattato dalla pole, è stato tradito dalla pista umida nell'ultima parte di gara finendo contro le barriere quando era saldamente al comando, a 14 giri dalla conclusione. Un ritiro rocambolesco quanto imprevisto e che ha di fatto spianato la strada a Hamilton: l'inglese, scattato dalla 14/a casella in griglia dopo la giornataccia in qualifica, completa una rimonta da urlo salendo sul gradino più alto del podio davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e centrando un trionfo insperato. Che al momento è sotto investigazione: il pilota è stato convocato dalla direzione gara per aver superato, nelle ultime fasi della gara, la linea che separa l'entrata nella pit lane e la pista. Una manovra che è vietata dal regolamento Fia. Il britannico rischia una penalizzazione.

Terzo posto per Kimi Raikkonen sull'altra Rossa, una piccola consolazione in una giornata dove l'obiettivo era la vittoria da poter dedicare a Sergio Marchionne. Invece a gioire è Hamilton che si riprende pure la testa del Mondiale, salendo a +17 su Vettel. Una dolce 'vendetta' per l'inglese, servita al ferrarista che aveva trionfato nel circuito amico del pilota Mercedes, a Silverstone. E dire che solo ieri Hamilton, dopo le qualifiche, aveva espresso commenti pessimistici: "Questa è una delle peggiori pista per i sorpassi". Invece, il campione anglocaraibico ha scalato posizioni con il consueto mix di classe e grinta e, va detto, una bella dose di fortuna. Perché la pioggia caduta su Hockenheim a 20 giri dal termine gli ha dato una mano. Nel corso del 53° giro Vettel ha perso il controllo della sua monoposto andando a sbattere le barriere, e dicendo addio ai sogni di gloria di fronte ai propri tifosi che sognavano una domenica da sogno.

In quel momento tutto era andato perfettamente per il Cavallino, a partire dalla gestione gomme: prima parte con le ultrasoft, seconda con le soft dopo l'indicazione del muretto, al 40° giro, a Raikkonen di lasciare passare il compagno per evitare il surriscaldamento delle gomme. Poi il fattaccio, con la fatale escursione di Vettel sulla ghiaia. Anche il successivo ingresso della safety car e l'annullamento dei distacchi ha favorito Hamilton, con il box Mercedes che chiedeva a Bottas di non creare grattacapi al compagno di team. Domenica non esaltante per la Red Bull, che limita i danni con il quarto posto di Verstappen: Ricciardo, invece, penalizzato e scattato dalla penultima casella, non ha nemmeno concluso la gara per un problema al motore. Per l'australiano, quarto ritiro stagionale. Quinto Hulkenberg su Renault. A seguire Grosjean (Haas), le Force India di Perez e Ocon, completano la top ten Ericsson (Sauber) e Hartley (Toro Rosso). Ci si aspettava forse qualcosa di più dal talentuoso Leclerc, ma anche il monegasco ha avuto difficoltà con l'avvento della pioggia.

Così Vettel ha analizzato il momento chiave della gara: "Ho commesso un errore piccolo, arrivando tardi alla frenata e bloccando il posteriore, non sono più riuscito a rimettere la macchina in pista. Fino a quel punto avevamo gestito bene tutto. Ho sbagliato, avrei dovuto fare meglio. Non è stato l'errore più grosso mai fatto, ma il più pesante a livello di quanto ho dovuto pagare". "Sono più deluso che arrabbiato – ha proseguito – non è stato un errore enorme a mio parere ma chiaramente l'impatto sul risultato della gara è stato enorme. La corsa era in tasca, eravamo veloci, stavamo gestendo, la pioggia oggi proprio non ci voleva". Ben altro animo in casa Mercedes. "Ho sempre creduto di poter vincere. Ovviamente era molto difficile dalla mia posizione di partenza, altamente improbabile, ma bisogna sempre crederci", così Hamilton ha commentato al termine della gara. "Ho detto una lunga preghiera prima della partenza, ho mantenuto la calma. Il team ha fatto un lavoro grandioso, la macchina era fantastica. Non pensavo di poter fare qualcosa di simile. Il mio sogno si è manifestato in pista oggi. E' davvero incredibile, le condizioni erano difficili ma allo stesso tempo perfette per il mio obiettivo".

"Quando Vettel è uscito pensavo che fosse una buona opportunità, ma la safety car è arrivata al momento giusto per Lewis, io ho dovuto rientrare", gli ha fatto eco Bottas. "E' comunque un risultato positivo e perfetto per noi nel Gp di casa della Mercedes, va bene così". Non ha nascosto la delusione Raikkonen: "Ma il terzo posto lo portiamo a casa. L'errore di Vettel? Non saprei, in passato è stato sempre difficile in questo tipo di condizioni con non tanta pioggia. Sono rimasto sorpreso dell'aderenza, ma di solito quando vai troppo veloce in una pista in queste condizioni non c'è nulla che puoi fare".
 

L'ordine di arrivo

1. Lewis Hamilton (GBR/Mercedes), 306,458 km in 1 h 32:29.845 (media: 198,789 km/h),

2. Valtteri Bottas (FIN/Mercedes) a 4.535,

3. Kimi Raikkonen (FIN/Ferrari) a 6.732,

4. Max Verstappen (OLA/Red Bull-Renault) a 7.654,

5. Nico Hülkenberg (GER/Renault) a 26.609,

6. Romain Grosjean (FRA/Haas-Ferrari) a 28.871,

7. Sergio Pérez (MEX/Force India-Mercedes) a 30.556,

8. Esteban Ocon (FRA/Force India-Mercedes) a 31.750,

9. Marcus Ericsson (SVE/Sauber-Ferrari) a 32.362,

10. Brendon Hartley (NZL/Toro Rosso-Honda) a 34.197,

11. Kevin Magnussen (DAN/Haas-Ferrari) a 34.919,

12. Carlos Sainz Jr (SPA/Renault) a 43.069,

13. Stoffel Vandoorne (BEL/McLaren-Renault) a 46.617,

14. Pierre Gasly (FRA/Toro Rosso-Honda) a 1 giro,

15. Charles Leclerc (MON/Sauber-Ferrari) a 1 giro,

16. Fernando Alonso (SPA/McLaren-Renault) a 1 giro.

Ritiri: Daniel Ricciardo (AUS/Red Bull-Renault), Sergey Sirotkin (RUS/Williams), Sebastian Vettel (GER/Ferrari), Lance Stroll (CAN/Williams), Fernando Alonso (SPA/McLaren-Renault)

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