Da giovedì parte la corsa a tappe vinta lo scorso anno dal francese Lilian Calmejane (differite su LaPresse dalle 17:30). SKY, Movistar e Trek Segafredo le squadre favorite

Francesco Moser, Felice Gimondi, Marco Pantani. Il ciclismo italiano vive da sempre sulle imprese indimenticabili dei suoi campioni ma due, più di tutti gli altri, vengono spesso citati quando si parla dei più grandi: Fausto Coppi e Gino Bartali. A loro è dedicata l’omonima Settimana Internazionale partita giovedì 22 marzo, in Emilia Romagna, con la prima di quattro giornate di gara (differite dalle 17:30 su LaPresse). Una corsa vista di buon occhio dalle squadre che si preparano alla fase più impegnativa della stagione e apprezzata ancora di più ora che fa parte della Ciclismo Cup, competizione che regala alla squadra vincitrice una partecipazione al Giro d’Italia 2019.

Al nastro di partenza della Settimana Internazionale Coppi & Bartali, 25 squadre tra cui sei World Tour, quelle in cui corrono i migliori al mondo. La SKY di Chris Froome sarà capitanata da Diego Rosa, già vincitore della Milano-Torino 2015 e pronto a tornare protagonista dopo un 2017 in chiaroscuro mentre per la Trek Segafredo correranno l’olandese Bauke Mollema e Fabio Felline. Al torinese la vittoria manca dal Trofeo Laigueglia dell’anno scorso e questa potrebbe essere l’occasione giusta per tornare ad esultare. Tra i nomi da segnalare anche quello di Dayer Quintana, fratello del fuoriclasse colombiano Nairo, e Jaime Roson, entrambi con la Movistar. E le squadre italiane? La Nippo Vini Fantini sarà guidata dall’esperienza di Damiano Cunego, vincitore del Giro 2004, mentre la Bardiani CSF punta tutto su Manuel Senni e Giulio Ciccone. Nei campioni d’Italia dell’Androni Giocattoli, tanti protagonisti: dal capitano Francesco Gavazzi ai colombiani Ivan Sosa e Rodolfo Torres.

Formazioni ricche di qualità e capaci di adattarsi ai percorsi di quest’anno. Si parte con le due semitappe di Gatteo: una corsa in linea di 97 chilometri senza pendenze particolari e una crono a squadre. Decisamente più impegnativa la seconda giornata con partenza da Riccione e arrivo a Sogliano al Rubicone: 130 chilometri con due salite toste (Verrucchio e Torriana) e un circuito da ripetere tre volte passando per “Le Ville di Monte Tiffi”, tratto spezza muscoli con il 16% di pendenza massima. Infine gli ultimi trecento metri della tappa, tutti in ripida salita.

La terza giornata con partenza e arrivo a Crevalcore, sarà dedicata ai velocisti con probabile volata finale: quasi impossibile staccare il gruppo per andare in fuga fino al traguardo. Per l’ultima tappa, a differenza della passata edizione, i ciclisti saranno impegnati in una cronoscalata di 12,5 chilometri da Fiorano Modenese al castello di Montegibbio, in provincia di Sassuolo.

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