Da +20, a +1: la dimostrazione in numeri dei progressi portati avanti dal team anglotedesco, e delle difficoltà di una Ferrari che resta competitiva ma non può permettersi altri passi falsi

Il weekend regale della Mercedes a Silverstone è un chiaro messaggio alla Ferrari. Le Frecce d'Argento non hanno alcuna intenzione di abdicare dal trono e hanno messo la freccia per il sorpasso in classifica sulle Rosse. Il trionfo del pilota anglocaraibico Lewis Hamilton, unito ai guai in cui è incappato Sebastian Vettel scacciandolo dal podio, hanno ridotto ad una sola lunghezza il distacco in classifica tra i due contendenti al titolo, riaprendo al giro di boa un Mondiale che in verità non era mai stato chiuso. Da +20, a +1: la dimostrazione in numeri dei progressi portati avanti dal team anglotedesco, e delle difficoltà di una Ferrari che resta competitiva ma non può permettersi altri passi falsi.

Dopo il trionfi di Vettel a Monaco, sono arrivate le tre vittorie targate Mercedes (Canada, Austria e Gran Bretagna), intervallate dall'acuto di Ricciardo e la sua Red Bull a Baku. Incolpare esclusivamente il destino avverso per il flop gomme nel finale di Silverstone è fuorviante: e lo stesso Maurizio Arrivabene a fine gara è stato chiaro, "anche se i motivi appaiono evidenti, lamentarsi per avere perso un secondo e un quarto posto non è da Ferrari. Oggi abbiamo perduto molti punti sia nella classifica Costruttori che in quella piloti, questa è la realtà". Certo, il pesato nelle gerarchie finali del podio ma le Rosse hanno avuto il fiatone lungo tutto il weekend britannico. In partita sempre, ma non abbastanza da scalfire il dominio di un Hamilton esaltato dal pubblico di casa: anche se quando il ragazzo di Stevenage scende in pista in giornata di grazia, come appunto domenica, è davvero imprendibile.

Dalle parti di Maranello occorre studiare le giuste contromosse in vista della seconda metà di stagione, che inizia con un Gran Premio di Ungheria che potrebbe già rappresentare un importante spartiacque per il destino del Mondiale. E puntare ad accelerare quel salto di qualità che la Mercedes sembra già aver compiuto. Non è ovviamente solo una questione di potenza ed evoluzione del motore. La scuderia campione del mondo può sfruttare il contributo portato da Valtteri Bottas, sbarcato ad inizio stagione con il difficilissimo compito di non far rimpiangere Nico Rosberg. Per il finlandese sono già due le vittorie stagionali, unite a tre secondi posti e due terzi: il che significa non solo portare fieno in cascina alla propria cascina e lottare per il Mondiale alla pari del compagno di team Hamilton, ma anche tenere lontano dal podio una delle due Ferrari ed in particolar modo Vettel, quando possibile. Mentre in casa del Cavallino, per adesso, 'Iceman' si è limitato a due terzi posti, l'ultimo proprio ieri, e un 'argento', contro le tre vittorie e i quattro secondi posti del tedesco.

Freddi numeri, d'accordo, ma statistiche che in un gioco di squadra non si possono sottovalutare. In ogni caso, la Ferrari ha idee, uomini e mezzi per invertire la rotta e continuare ad inseguire il sogno Mondiale: ma serve una pronta risposta da dare subito alla Mercedes, a partire dalle prestazioni in qualifica. E serve colorare il podio di Hungaroring con più rosso possibile. Per usare nuovamente le parole di Arrivabene, "da qui bisogna partire e migliorare rapidamente, con umiltà e determinazione".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: