Una folla di circa 5000 persone tra tifosi, appassionati, famigliari, colleghi e amici ha voluto portare l'ultimo saluto al ciclista
Se n'è andato da capitano dopo una vita da gregario. Una folla di circa 5000 persone tra tifosi, appassionati, famigliari, colleghi e amici ha voluto portare l'ultimo saluto a Michele Scarponi, nel giorno dei funerali al campo sportivo di Filottrano, la cittadina dove il marchigiano si allenava, viveva e dove tutto è finito, in quel tragico sabato mattina.
"La gente non sa che essere gregari è un privilegio, è bello quando metti la tua personalità, la tua generosità, al servizio degli altri – è il ricordo sincero e commosso del ct della nazionale Davide Cassani – Sei morto da capitano, come sei sempre stato, perché sul Giro d'Italia vinto da Nibali l'anno scorso c'era la tua firma". Non a caso sono tanti infatti i grandi ciclisti, del presente e del passato, che hanno omaggiato per l'ultima volta L'Aquila di Filottrano. A partire dal due volte campione del mondo Peter Sagan ("qui non perché campione del mondo ma come tuo amico, come tutti gli altri", ha sottolineato Cassani), passando per Vincenzo Nibali, Ivan Basso, Gilberto Simoni e Fabio Aru, con tutta l'Astana al completo. "E' difficile un ricordo semplice di Michele, è riduttivo in questo momento – ha raccontato Nibali – Le persone più importanti e più vicine hanno raccontato quello che è stato Michele". "Credo che non avesse rivali in corsa, ma solo amici – ha rivelato Simoni – Era sempre allegro, con il bel tempo o il brutto tempo, con la corsa dura, la corsa vinta o la corsa persa. Era un ragazzo d'oro e un grande amico".
La cerimonia religiosa, celebrata da monsignor Edoardo Menichelli, ha vissuto i momenti più toccanti al momento dell'ingresso della bara, accompagnato da un lungo e scrosciante applauso, e in occasione della consegna della maglia della nazionale da parte del ct Davide Cassani. "Non è un regalo ma un riconoscimento per tutto quello che hai fatto – ha sottolineato – A Innsbruck (dove Scarponi ha vinto la sua ultima tappa, al Tour of the Alps, e dove si correrà il Mondiale 2018), tu sarai uno dei nostri". Commovente anche il ricordo del fratello Marco, che ha letto un vecchio articolo dedicato a Michele. "Nelle sue gambe non ci sono solo fatiche e sacrificio, ma un 1% invisibile legato alla storia che ci fa innamorare del ciclismo". Alla fine della cerimonia funebre, i palloncini azzurri e gialli (i colori dell'Astana) sono saliti in cielo. Accompagnando idealmente l'Aquila di Filottrano nel suo ultimo viaggio.
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