Ieri la presentazione dell'edizione 2017 al Palazzo del Ghiaccio di Milano

"Le ultime tappe sono veramente difficili. La Rovetta-Bormio sarà un passaggio molto importante, si mettono i puntini sulle 'i'", dice il campione in carica, Vincenzo Nibali. "Sarà fondamentale" la 16/a frazione da Rovetta a Bormio, con due vette sopra i 2.500 metri, con Mortirolo e Passo dello Stelvio (Cima Coppi), gli fa eco Fabio Aru. Un'edizione numero 100 del Giro d'Italia con tapponi di montagna 'spezza-gambe', a partire dall'Etna, già alla quarta, fino al tour de force finale con Tirano-Canazei e Moena-Ortisei oltre alla scalatona con arrivo in Valtellina.

LOTTA FRA 'ISOLANI' Il messinese, con il logo dell'Astana appuntato sulla giacca, ha lasciato il testimone di questo team al collega sardo e inizia già "da stasera il ritiro, in Croazia, con la nuova squadra, la Bahrain Merida. C'è interesse a venire al Giro. Mi piace, c'è un inizio molto interessante e poi c'è la partenza da Messina, anche se il mio programma non è ancora stilato", riflette lo Squalo a margine della presentazione al Palazzo del Ghiaccio di Milano. E ancora: "È un Giro – spiega Nibali – dove bisogna essere pronti con la testa e lucidi dall'inizio alla fine, perché anche nelle tappe che sembrano semplici c'è sempre qualche strappo". "È un percorso all'altezza con tappe veramente difficili. Ci sono dei passaggi veramente impegnativi", scandisce a chi gli chiede se quello del 2017 sarà molto duro. "Io a Messina in maglia rosa? Può essere una buona cosa, mi piace restare con i piedi per terra. Andiamo cauti, perché è solo la prima settimana. Due grandi arrivi in salita nella prima sono importanti. Bisogna arrivare in grande condizione da subito, perché ci sono anche punte al 14% sul Blockhaus". La corsa rosa parte dalla Sardegna. "E' una bellissima soddisfazione – dice Aru – in questi quattro anni da professionista spero di aver contribuito in una piccolissima parte a questo ritorno". "Ci sono delle tappe in Sardegna dove ci potrà essere un po' di vento e poi alla quarta l'arrivo sull'Etna può animare da subito la corsa. Non so ancora i miei programmi, entro fine novembre lo sapremo", sottolinea. E poi Fabio assicura che quello del 2017 sarà "un Giro molto equilibrato in cui il calore del pubblico fa la differenza. È un percorso molto duro, un bel percorso. Ci sono tappe durissime".

I CONSIGLI DEI BIG "E' un giro tutto complicato. Ci sono salite, discese, tappe di media e di alta montagna. L'ultima settimana può rimanere nello stomaco anche ai più grandi", avvisa il ct della Nazionale di ciclismo, Davide Cassani. Poi il consiglio da Miguel Indurain, due volte maglia rosa nell'albo d'oro: "C'è un inizio complicato con l'Etna, bisogna arrivare in forma". "State attenti alla quarta tappa, l'Etna. Non c'è tempo di aspettare che la condizione arrivi pian piano correndo. Al primo vero arrivo in salita non si capisce chi vincerà il Giro, ma di sicuro si capirà chi non lo vincerà. Attenzione anche perché arriva dopo il giorno di riposo", le parole di esperienza di 'Mr. Velocità' Mario Cipollini. Per Diego Moser, ancora, "Nibali e Aru sono due corridori che avranno il pane per i loro denti. Ci sono troppe salite, qualche tappa si poteva evitare".

Arrivo a Milano il 28 maggio. "La promessa sarà preparare la città al meglio con una grande festa di piazza", dice il sindaco Beppe Sala. Quindi, parole al miele per la corsa rosa anche dal numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò: "Se l'Italia è un grande Paese sportivo, se abbiamo una formidabile tradizione, è perché da cent'anni ospitiamo il Giro d'Italia. Grazie Giro". Una sfilata di star a Milano, tra cui Felice Gimondi, tre Giri d'Italia conquistati in carriera: "Il Giro d'Italia fa parte non solo della mia vita, ma di quella degli italiani. È una grande tradizione che continua e diventa sempre più importante. Se non avessi trovato il mio amico Eddie (sorride, ndr) magari un paio di maglie rosa in più le avrei vinte". Gimondi? Proprio l'idolo da bambino di Urbano Cairo, al debutto nella corsa rosa, nell'anno del centenario, in qualità di presidente e ad di Rcs. "Se è chiuso l'accordo con la Rai? Vediamo, stiamo trattando. Non è ancora definito, abbiamo un po' di trattative in essere e, in tempi ragionevolmente brevi, definiremo tutto. Stiamo negoziando, c'è molto interesse" Ma, per Cairo, "non c'è fretta, siamo a ottobre e il Giro è a maggio". Il numero 100. E gli italiani non vedono l'ora che cominci.

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