Ma la tennista non ci sta e annuncia ricorso al Tas

Due anni di squalifica per Maria Sharapova. E' la decisione dell'Itf, la Federazione Internazionale di tennis, riguardante il caso della 29enne campionessa russa, risultata positiva al Meldonium in occasione degli Australian Open. Lo stop, retroattivo, parte dal 26 gennaio 2016. La sua positività è stata riscontrata proprio il 26 gennaio scorso, giorno della sconfitta nei quarti di finale degli Australian Open con Serena Williams.

"Il tribunale indipendente nominato ai sensi dell'articolo 8.1 del programma Tennis Anti-Doping 2016 ha scoperto che Maria Sharapova ha commesso una violazione delle norme antidoping" e "ha imposto un periodo di ineleggibilità di due anni, a decorrere dal 26 gennaio 2016", ha annunciato l'Itf in un comunicato.

La tennista, in ogni caso, non è d'accordo con la decisione e ha annunciato ricorso. "L'Itf ha speso enormi quantità di tempo e risorse cercando di dimostrare che ho violato le regole antidoping e il tribunale ha concluso che non è stato così", ha scritto. "Farò appello immediato alla sospensione, rivolgendomi al Tribunale d'Arbitrato per lo Sport".

 

Sharapova, la sportiva più pagata al mondo, aveva stupito lo scorso marzo quando ammise la sua positività al meldonium, un farmaco, ha detto, da lei assunto per un decennio per trattare il diabete e la carenza di magnesio. Il meldonium era stato inserito dalla Wada, l'agenzia mondiale antidoping, nell'elenco delle sostanze vietate all'inizio dell'anno, dopo che è emerso che migliora il flusso sanguigno e migliora le prestazioni atletiche. La squalifica impedirà a Sharapova di partecipare al torneo di Wimbledon di quest'anno, da lei vinto nel 2004, e alle Olimpiadi di Rio. La russa ha ammesso di aver fatto "un errore enorme" nel non leggere la mail inviata dalla Itf che informava l'inserimento del meldonium nell'elenco delle sostanze proibite.

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