Intervista all'attore romano sul caso che ha diviso non solo il mondo del pallone
Attore, regista ma soprattutto viscerale tifoso giallorosso. Per Carlo Verdone, amico personale di Francesco Totti, non è certamente facile parlare del caso che ha interessato il capitano della Roma. Decide comunque di farlo a margine della presentazione del libro di Walter Veltroni 'Ciao' al Circolo Canottieri Aniene in una chiacchierata dove sono evidenti tanto il suo affetto verso il 'Pupone' quanto il suo amore sconfinato nei confronti della Roma.
Pensa che Francesco Totti sia ancora in grado di giocare a calcio ad alti livelli?
Totti è un artista che ancora può dare, io l'ho visto pochi giorni fa a cena da lui. Nonostante gli infortuni che ha avuto è assolutamente integro. Ricordo il centravanti del Camerun, Roger Milla, che ha giocato fino a 44 anni. Francesco non può fare lo stesso ma può essere ancora utile perché è un grande 'datore di luce' in campo. Io gli auguro tutto il bene del mondo, è un professionista serio e soprattutto un amico.
Che opinione si è fatto della 'querelle' con il mister Luciano Spalletti?
E' una cosa delicata. Io tifo sempre per l'amico ed il campione ma credo che si debbano mettere a parlare Spalletti, lui e la società. La questione va risolta con pacatezza perché la Roma non ha bisogno di scossoni, è una squadra che sta faticando per rimanere su in alto e tutte queste cose non possono che fargli male.
Crede che Totti abbia sbagliato a fare quella intervista in cui ha espresso delle critiche?
Non posso giudicare, emotivamente in quei momenti possono scappare quelle cose. Evidentemente ha fatto uscire fuori un malcontento di una persona che si sente ancora bene. Penso che ci sia ancora la possibilità di ricucire questo rappporto.
La decisione dell'allenatore Spalletti di escluderlo dalla gara contro il Palermo è stata giusta o sbagliata?
L'hanno fatta grossa tutti e due ma voglio bene a entrambi. Spalletti è un allenatore serio, Francesco è serio. Spalletti forse poteva essere meno duro ma io che lo conosco un pochino è uno di polso. E' arrivato in extremis e ha detto io torno ma alle mie condizioni. Ci vuole buonsenso, da una parte e dall'altra.
La lontananza del presidente Pallotta può aver aggravato la situazione?
Effettivamente se la società fosse stata più presente…Bisogna che Pallotta sia qui più spesso e si confronti maggiormente con i giocatori. È troppo lontana Boston da Roma.
Come si immagina il futuro di Francesco Totti?
Spero che diventi più avanti un valido dirigente della Roma, uno che insegna calcio. Lo vedo come un talent scout, dirigente, Roma è la sua casa, per noi Totti è tutto?.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata