Una serata per giocarsi se non una vita professionale almeno l'immediato futuro: nelle prossime ore i candidati al Draft 2015 saranno selezionati dalle trenta squadre della Nba.
Una serata per giocarsi se non una vita professionalealmeno l'immediato futuro. Una serata di tensione, attesa e lacrime quella che attende nelle prossime ore i candidati al Draft 2015 della Nba, riuniti al Barclays Center di Brooklyn. Lì le squadra che compongono la lega professionistica americana sceglieranno i migliori giocatori provenienti dai college (o da squadre europee) in base alle caratteristiche messe in mostra sul parquet, certamente, ma anche con un occhio alle esigenze di ogni singola rosa. Come da regolamento a scegliere i giocatori per primi, quindi potenzialmente i più forti, le 14 squadre che, nella scorsa stagione, non hanno centrato i playoff. Il rito del sorteggio (la celebre "Draft Lottery" ndr), nel maggio scorso, ha premiato i Minnesota Timberwolves, che avranno la prima scelta assoluta. A seguire ci saranno i Los Angeles Lakers, reduci da un'annata disastrosa, e i Philadelphia 76ers.
Mettere le mani sui migliori prospetti, le star del futuro, fa molto gola e non si escludono, come da copione, mosse di mercato che prevedono scambi di posizioni: saranno in tante le squadre a voler sacrificare qualche giocatore per mettere le mani su una prima scelta capace in breve tempo di rivoluzionare le sorti di una intera franchigia. Alle 7 di sera del 25 giugno tutti gli occhi dei fan della palla a spicchi saranno puntati sul Draft di Brooklyn: i talenti non mancano e ci potrebbero anche essere delle sorprese.
Sfida ad alta quota. Pochi dubbi sulla prima scelta assoluta. Minnesota punterà sicuramente sulle qualità diKarl-Anthony Towns, centro di 2.13 proveniente da Kentucky, capace di abbinare a una stazza fisica notevole un'ottima capacità a rimbalzo e doti di passatore rare per l'altezza. Da rivedere, invece, il gioco in postbasso, ma a 19 anni il "ragazzone" ha molti margini di miglioramento. Sempre nel settore lunghi sono invece un po' in ribasso le quotazioni di Jahlil Okafor, 19enne centro di Duke, campione Ncaa (ma senza brillare nella finale con Wisconsin), capace di abbinare a una struttura imponente delle capacità in post che da tempo non si vedevano ai piani alti del basket professionistico. Dovrà maturare per non incappare in problemi di falli e allenarsi duramente per rendere, dal punto di vista atletico, a livelli consoni alla Nba.
Un posto al sole. Dopo i due lunghi potrebbe essere Philadelphia a mettere le mani su D'Angelo Russell, guardia di 1.93 che dovrà innanzitutto capire in che posizione giocare trai professionisti: grandi le capacità di palleggio e leadership ne hanno però decretato il successo anche durante le sessioni di prova con le squadre prima del draft. Dovrebbe essere la prima scelta tra le guardie, seguito a ruota da Emmanuel Mudiay, congolese di 1.95, mix esplosivo di velocità, atletismo e agilità reduce da una stagione in Cina. Le percentuali non eccelse da tre e anche dalla linea dei liberi lo fanno scendere in graduatoria. In lotta per le posizioni di riguardo al Draft anche il prodotto di Duke Justise Winslow, capace di giocare da guardia o da ala piccola, con ottime doti di atletismo e difesa e capace di incidere da subito in attacco.
Gli europei. Sono in lotta per un posto al sole, e forse qualcosa di più, anche due europei: il lettone Kristaps Porzingis e il croato Mario Hezonja. Le quotazioni del baltico sono in costante ascesa e se molti ipotizzavano una scelta alta, ora addirittura si parla della chiamata numero 4. A innalzare il lettone le prestazioni nei workouts, capaci di infiammare tutti i dirigenti Nba: 213 centimetri (se non di più) , Porzingis è la classica ala forte atipica. Magro e con un fisico da costruire, è però un tiratore eccellente anche dalla distanza. Una caratteristica che ha impressionato molti, forse con la timida speranza di trovare, nella migliore delle ipotesi, un giocatore alla Dirk Nowitzki, alto ma con un tiro micidiale e affidabile. Il lavoro da fare è tanto, ma sicuramente qualche squadra tenterà una scommessa molto intrigante. Hezonja, proveniente dal Barcellona, sarà sicuramente scelto trai primi 8: fisico, atletismo e i suoi 203 cm sono perfetti per farne un'ala piccola anche a livello Nba. L'abitudine a giocare su isolamenti e la mancanza di un tiro dalla media più che affidabile ne fanno però ancora un prospetto su cui lavorare.
Da tenere d'occhio. Trai tanti prospetti da tenere in buona considerazione anche Stanley Johnson, ala piccola da Arizona, 19 anni compiuti da poco e una interessante versatilità su entrambi i lati del campo: dopo aver iniziato a giocare sotto canestro, negli anni è stato capace di affinarsi per diventare un solido esterno. Trai i lunghi invece potrebbe pagare la grande esperienza di Frank Kaminsky, quattro anni a Wisconsin e l'ultima stagione chiusa con 18.8 punti, 8.2 rimbalzi, 78% ai liberi, 41% da tre e 2.6 assist. Ottima tecnica, un titolo Ncaa sfiorato quest'anno contro Duke, ma una mancanza di atletismo e di esplosività che lo fanno scendere molto nelle previsioni di Draft. Però in attacco le soluzioni e fondamentali ci sono e un giocatore del genere, inserito in un contesto adatto, potrebbe fare la fortuna di diversi team.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata