Roma, 19 dic. (LaPresse) – E’ stato presentato oggi il Rapporto sulla Violenza negli stadi per la stagione 2015 redatto dall’Osservatorio del Viminale. Il campionato 2014/2015 ha evidenziato, in generale, una situazione ricca di luci ed ombre. In particolare – si legge nella premessa – se la recrudescenza delle forme di violenza riferita a tutti i campionati appare limitata, essendosi registrato un incremento del 4.5% degli incontri con feriti, ben più ampia risulta quella rilevata nei soli campionati professionistici (serie A, B e Lega Pro) con un aumento del 22%. Ciò ha dimostrato un vero e proprio salto di qualità nel livello di pericolosità, con un aumento degli atti illegali all’interno degli impianti, specie dovuto al largo uso di artifizi pirotecnici. Nel medesimo quadro emerge, comunque una contrazione dei casi di turbativa all’ordine pubblico, con un decremento delle situazioni critiche nelle zone esterne agli impianti e sul restante territorio cittadino interessato alle competizioni calcistiche.
Trend positivo, peraltro, confermato dall’assenza di incidenti significativi ed un ridottissimo numero di episodi di intemperanza sulle strade e sui treni. Indicazioni contrastanti si rilevano dall’analisi dei dati relativi ai feriti tra i civili: mentre in serie A, B e Lega Pro risultano aumentati del 18% (da 69 a 82), una forte diminuzione, pari al 26.5% (da 142 a 125) si registra nel dato riferito al complesso delle gare monitorate. Per quanto concerne i feriti tra le Forze dell’Ordine, la situazione è rimasta invariata nelle gare professionistiche, attestandosi a 62 unità, mentre l’indicatore è aumentato del 14% se riferito a tutti gli incontri (da 128 a 146). Tale dato comunque è fortemente condizionato dal negativo andamento di una sola gara (Roma-Feyeenord) che ha fatto registrare ben 39 feriti.
Prendendo in considerazione i feriti tra gli steward si registra, invece, un trend in diminuzione, sia considerando le sole gare di A, B e Lega Pro, (-25.9%, da 27 a 20), sia se si contemplano tutte le altre gare dei tornei ove è previsto il loro impiego, (incontri internazionali, Tim Cup, Coppa Italia Lega Pro), ove si assiste ad una diminuzione del 10% (da 40 a 36). Sul fronte delle attività di contrasto, mentre i denunciati risultano in contrazione, sia complessivamente (-16.9%), che nelle sole serie professionistiche (-26.3%) gli arrestati sono in controtendenza nel quadro generale con un incremento del 53% (da 160 a 246). Il numero degli operatori delle Forze dell’Ordine impiegati per gli incontri di calcio risulta aumentato del 14.8% (da 185.686 a 213.166); in serie A, B e Lega Pro, il numero degli operatori delle Forze di Polizia impiegati è cresciuto del 12.2% (da 154.410 a 173.278).
Relativamente agli scontri, lo stadio, grazie alle misure organizzative introdotte, presenta il livello minimo di criticità. Infatti sono solo il 12% gli episodi che si registrano all’interno degli impianti mentre le adiacenze degli stessi rimangono il punto più delicato per la gestione dei servizi di Ordine Pubblico con il 68% degli episodi. Nel 72% dei casi è ancora l’astio tra le tifoserie la causa principale degli scontri, seguita dalla conflittualità con le Forze dell’Ordine (23%). Nella stagione sportiva 2014/2015 le tifoserie che si sono dimostrate particolarmente turbolente sono quelle della Lazio (coinvolta in 5 episodi di violenza su un totale di 57), Brescia (4 episodi), Ascoli e Roma (3 episodi). I 246 tifosi arrestati sono riconducibili a 58 tifoserie tra queste emergono quelle del Feyenoord (35 arrestati), della Croazia (17) e della Dinamo Minsk (13) a conferma delle particolari criticità che in questa stagione sono state registrate negli incontri internazionali. Tra le squadre che militano nei campionati professionistici Juventus e Roma hanno il numero maggiore di tifosi arrestati (10). Relativamente alla stagione sportiva 2014-2015 sono stati irrogati 22385 provvedimenti D.A.SPO. (di cui 2160 relativi al calcio), rispetto ai 2472 adottati in quella precedente 2013-2014 (di cui 2346 relativi al calcio), con un decremento pari al 9.5%.
Interessante resta il dato relativo agli orientamenti politici delle varie tifoserie. Dall’ultimo censimento delle serie professionistiche è emerso che in Italia risultano attivi 382 club (a fronte dei 403 censiti nel campionato 2013/2014), composti da circa 39.600 supporter (a fronte dei 40.260 del precedente campionato). Tra questi club, 151 (a fronte dei 155 del campionato 2013/2014) hanno manifestato un orientamento politico. In particolare, 40 gruppi risultano orientati su posizioni di estrema destra (a fronte dei 46 del campionato 2013/2014), 21 su posizioni di estrema sinistra (20 nel 2013/2014), 45 hanno assunto una generica connotazione di destra (47 nel precedente campionato), 33 genericamente di sinistra (32 nel 2013/2014), mentre 12 sodalizi hanno manifestato una ideologia c.d. ‘mista’ caratterizzata dalla presenza di esponenti sia di estrema destra che di estrema sinistra (10 nel campionato 2013/2014). Con riferimento invece alla consistenza numerica, 17.502 tifosi circa risultano appartenere a gruppi ‘politicizzati’ (a fronte dei 17.312 censiti nella stagione calcistica 2013/2014). Per quanto attiene al fenomeno del razzismo negli stadi, nel campionato 2014/2015 si sono verificati 28 episodi, 23 dei quali si sono estrinsecati in cori razzisti, perlopiù concretizzatisi nel noto verso scimmiesco (uh-uh) rivolto ai giocatori di colore (per i quali sono stati denunciati 11 tifosi).
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