Milano, 30 ott. (LaPresse) – “Ho chiamato Sarri, lui era ad Amalfi. Ci siamo incontrati e mi ha conquistato il fatto che moriva per venire a Napoli”. Aurelio De Laurentiis, presidente del club partenopeo, è tornato così sulla scelta del tecnico per la panchina. “Ero molto indirizzato a studiare l’Empoli, progetto affascinante, poi volevo un regista in campo”, ha aggiunto il patron ai microfoni di ‘Tutti convocati’ su Radio24. “A Sarri io ho detto: ‘Maurizio io devo difendere il club, devo farti un contratto programmatico di anno in anno’”. Quindi ha svelato che il tecnico “mi incitava a Saponara ma io non potevo prendere tutto l’Empoli”.
Sul cambiamento del modulo, De Laurentiis ha chiarito: “Quando abbiamo perso la prima partita e pareggiato le altre due, ho chiamato Giuntoli e gli ho chiesto di parlare lui con Sarri”. Al ds “ho detto vai da Sarri e convincilo a giocare con il 4-3-3”. Un confronto con la passata gestione: “Sarri è più tecnico di Benitez da un punto della pratica. Benitez è più teorico, pensa sempre a non disturbare lo spogliatoio. Sarri sa parlare con i calciatori”. Quanto al sogno tricolore, il patron si è limitato a dire: “Il Napoli ha molte possibilità di giocare fino in fondo sudando la maglia. Qualcosa in questi anni l’abbiamo vinta, per la parola magica ‘scudetto’ vediamo…”. Inevitabile una battuta sul trascinatore degli azzurri, Gonzalo Higuain e sul suo arrivo a Napoli: “Ha una grande famiglia, è persona pulita, leale, eduicata, trasparente, una bella persona”. Quindi il patron ha confidato che il ‘Pipita’ “è stata una nostra intuizione, non di Benitez. Lui voleva Damiao”.

