Di Luca Rossi
Rho-Pero (Milano), 5 ott. (LaPresse) – E’ stato il giorno della presentazione del Giro d’Italia 2016 ad Expo Milano 2015: 21 tappe da Apeldoorn, in Olanda, il 6 maggio al gran finale di Torino del 29 maggio. Ma il mondo del ciclismo ricorderà questa data anche per l’annuncio del ritiro di Ivan Basso, dopo il tumore al testicolo che non gli ha fatto finire l’ultimo Tour de France. “Per me è un giorno molto particolare, non è un giorno triste, perché il mio rapporto con il ciclismo non finirà. Posso continuare questa avventura nel mondo che amo”, ha detto il varesino dal palco.
Resta ancora aperto, intanto, il discorso sui partecipanti. Chi è salito sul palco, da Vincenzo Nibali ad Alberto Contador, da Alejandro Valverde a Peter Sagan, non ha detto con certezza che parteciperà alla prossima corsa rosa. Arrivata alla 99esima edizione, prenderà il via da Apeldoorn, in Olanda, con una cronometro individuale di 9.8 chilometri. Dopo tre giorni di corsa nel Paese arancione, che ospiterà il Giro per la terza volta, un turno di riposo e poi si riparte da Catanzaro, in Calabria. L’ultima tappa, invece, da Cuneo a Torino, 150 km, per sprinter. Il primo arrivo in salita? A Roccaraso, in Abruzzo, alla sesta, il 12 maggio.
Un momento topico alla nona tappa, ‘Chianti classico stage’, da Radda in Chianti a Greve in Chianti, in Toscana, crono individuale di 40.4 km, domenica 15 maggio. Il 21 maggio sarà, invece, il giorno del tappone dolomitico con il passaggio da diversi passi: Pordoi, Sallo, Gardena, Campolongo, Giao, Valparola. E il 22 ecco la crono-scalata, nella 15esima tappa, da 10.8 km da Castelrotto all’Alpe de Siusi. Tornerà, anche, il Colle dell’Agnello che, con i suoi 2.744 metri d’altezza, rappresenta la ‘Cima Coppi’ della 99/a edizione.
Due le frazioni che sconfineranno in Francia, a Risoul e a Guillestre. Poi la parola ai corridori. Uno di questi non ci sarà ed è Ivan Basso. “Avevo già deciso di smettere prima del problema riscontrato al Tour, che non ha fatto altro che confortare la mia decisione”, ha detto il varesino, premiato con una targa alla carriera. “Lavorerò con la squadra, vedremo di capire il ruolo migliore per me. La cartolina che mi porto dietro è quello che sono riuscito a trasmettere al pubblico”.
“Tappa molto intensa quella delle Dolomiti: salite tutte impegnative sui passi. Può essere una tappa in cui si può guadagnare qualche secondo o qualche minuto o in cui si può perdere”, ha detto Vincenzo Nibali, fresco vincitore del Giro di Lombardia. “Nelle tappe 19 e 20 si deciderà il Giro d’Italia per quei tre quattro corridori con le maggiori forze. La difficoltà è data dalla quota. Se ci dovessero essere delle condizioni meteo avverse a Risoul, in Francia, si può decidere la corsa”, ha spiegato lo spagnolo Alejandro Valverde. D’accordo con lui Alberto Contador: “Non c’è una tappa-chiave. E’ un giro equilibrato: devi essere al massimo in tutte le settimane. Probabilmente Risoul, in Francia, diventerà decisiva”. Infine, l’apertura del campione del mondo, lo slovacco Peter Sagan: “Io al Giro d’Italia? Dipende. Se ne può parlare. La stagione è molto lunga. Devo ancora pensarci”.
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