di Andrea Capello
Roma, 15 set. (LaPresse) – La Roma non vuole essere la vittima sacrificale. Il Barcellona, invece, vuole iniziare la sua difesa del titolo con una vittoria. Così giallorossi e blaugrana si presentano all’attesissima sfida dell’Olimpico, dove ad attenderle ci sarà un tutto esaurito da brivido. “Sappiamo che il Barcellona è una squadra immensa, campione in carica e che ha vinto le prime tre gare della Liga. Non serve dire tante cose: questa squadra è tra le migliori del mondo”, dice il tecnico della Roma, Luis Garcia. Oltre a lodare i catalani però l’allenatore francese rilancia anche la voglia di stupire della sua squadra: “Domani giocheremo con umiltà ma con ambizioni, dato che vogliamo qualificarci al prossimo turno di Champions League – racconta – i giocatori sono pronti anche mentalmente. Abbiamo una rosa di qualità, l’obiettivo è fare un risultato positivo domani. Possiamo giocare con diversi moduli tattici: siamo pronti”. Sull’altra panchina ci sarà il grande ex Luis Enrique, un allenatore che secondo Daniele De Rossi: “Non è stato compreso molto dall’ambiente”. “Mi ha fatto piacere che abbia vinto – prosegue il centrocampista – è una brava persona e avevo capito che era bravo come allenatore. A parte domani sera, faccio sempre il tifo per lui”.
Concetti ribaditi dallo stesso Luis Enrique nei confronti di Roma e della Roma: “Torno qui con qualche anno in più ma ho solo ricordi positivi anche se è stato un campionato difficile – dice – la società mi ha trattato in modo meraviglioso. Non imputo colpe a nessuno. Le dimissioni sono state una mia decisione e la vita va avanti”. L’allenatore del Barcellona sa benissimo che non sarà una sfida semplice: “Mi aspetto una Roma simile a quella che ha vinto alla seconda giornata di campionato contro la Juventus dove è stata decisamente superiore ai campioni d’Italia. Una Roma che pressa, tiene palla e crea occasioni da gol”, argomenta. Niente di simile a quanto successe al trofeo Gamper quando in estate il Barcellona si impose con un comodo 3-0: “Quella – spiega – era una partita non ufficiale giocata ad un’intensità diversa. E poi da allora la Roma ha acquistato diversi giocatori”. Rispetto ai suoi tempi infatti la rosa giallorossa è profondamente cambiata: “Ci sono solo quattro giocatori che sono stati con me – ricorda Luis Enrique – è passato molto tempo ed è impossibile che rimanga qualcosa. Questa è la Roma di Rudi Garcia”. Passato a parte l’obiettivo del Barcellona è chiaro, diventare la prima squadra a vincere la Champions League per due anni di fila: “non è una pressione aggiuntiva, anzi è una motivazione meravigliosa all’altezza di questo club e di questi giocatori”, argomenta. Per farlo ovviamente si affiderà a Leo Messi, alla 100esima presenza in Champions League: “Il migliore che ho mai allenato? Sì, ma non solo. Per me è il miglior giocatore della storia”, conclude il condottiero dei campioni d’Europa. Sarà ovviamente la ‘Pulce’ lui il pericolo pubblico numero uno.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata