di Attilio Celeghini

Lugano (Svizzera), 27 mag. (LaPresse) – Dall’aria di mare di Jesolo alle valli del Canton Ticino, lo sprint di Sacha Modolo si conferma vincente. Il velocista veneto centra la doppietta al Giro d’Italia imponendosi, dopo il successo nella 13/a tappa, anche all’arrivo di Lugano, nell’unico sconfinamento 2015 della corsa rosa. Nella frazione più breve (134 km) e dedicata agli artisti delle volate, com’è giusto che sia il giorno dopo le pendenze assassine del Mortirolo, Modolo taglia il traguardo davanti a Giacomo Nizzolo: esattamente come al termine della Montecchio Maggiore-Jesolo. Per l’azzurro del Trek Factory Racing, quasi una maledizione: l’ultima occasione sarà a Milano. Completa il podio svizzero lo sloveno Luka Mezgec mentre i ‘big’ di classifica, Alberto Contador in testa, ricaricano le batterie in attesa delle salite finali che decideranno il trono rosa. Resta immutata la classifica generale con la maglia rosa che conserva 4’02” su Mikel Landa e 4’52” su Fabio Aru. Il trionfo odierno di Modolo fa felice anche la sua squadra, la Lampre Merida, arrivata a quattro vittorie in questo Giro.

Dopo il freddo e la pioggia del Mortirolo il tempo favorisce i corridori, accolti da un bel sole e da temperature miti. La prima fuga scatta dopo 2 km: è un terzetto a provarci, il belga Iljo Keisse (Etixx), Marco Bandiera (Androni) e Giacomo Berlato (Nippo-Vini Fantini). E’ proprio quest’ultimo a transitare per primo sul Gpm di Teglio, l’unico previsto dalla frazione odierna. Dopo 30 km, il loro vantaggio sul gruppo inseguitore è di 3′. Restano vicini, ovviamente, i team dei primi in classifica: la Tinkoff Saxo di Contador e Astana di Landa ed Aru. La maglia rosa non intende correre rischi nemmeno in una giornata che non sembra riservare insidie. Keisse si aggiudica il traguardo volante di Morbegno, dove Viviani si aggiudica la volata per il quarto posto con Nizzolo: punti pesanti per la maglia rossa. Ai -90, i tre battistrada conservano un vantaggio di 2’30” che poi si riduce a 1’15” quando mancano 50 km all’arrivo. Il gran caldo si fa sentire, disturbato da alcune folate di vento soprattutto lungo il tratto che costeggia il lago di Como. Al traguardo volante di Menaggio Berlato precede tutti, quindi il gruppo inizia a compattarsi lungo la salita di Croce di Menaggio. Dove vengono ripresi, come tutto lasciava presuporre, i fuggitivi.

Quando mancano 25 km al traguardo, arriva finalmente l’attacco: ci provano il tedesco Gretsch (Ag2r) e l’australiano Hansen (Lotto Soudal), a loro si aggiunge poco dopo il colombiano Atapuma (Bmc). Si stacca Hansen, gli altri due vengono ripresi dal gruppo. L’australiano arriva ad un vantaggio intorno ai 20″ quando mancano 15 km alla fine. Anche il tentativo di Hansen si esaurisce, perché il gruppo lo riprende ai -11: ci si avvia ormai verso il confine svizzero. Ci prova l’olandese Tom Jelte Slagter, subito inseguito da Philippe Gilbert. Poi va a caccia di gloria Luca Paolini: ma il suo attacco, che pure sembrava promettente, non va a buon fine. In testa si porta la Lampre Merida, l’azione perfetta di Richeze e Ferrari spalanca la strada del successo finale a Modolo. Beffato ancora una volta Nizzolo, che però può consolarsi strappando la maglia rossa ad Elia Viviani. Domani si torna a salire con la Melide-Verbania di 170 km e l’incognita Monte Ologno. E con il duo Astana Landa-Aru pronto ad insidiare il regno, sulla carta inattaccabile, di Contador.

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