di Andrea Capello
Roma, 20 mag. (LaPresse) – Ancora 24 ore per conoscere il futuro del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Felice Belloli, dopo la frase sulle “quattro lesbiche” alle quali non bisognava dare soldi riferita al calcio femminile che hanno fatto scatentare un vero e proprio putiferio. Tutti, a partire dal premier Matteo Renzi, passando per il numero del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Figc, Carlo Tavecchio, hanno criticato pesantemente la presunta uscita di Belloli nel corso dell’assemblea del Dipartimento calcio femminile del 5 marzo scorso. La riunione del consigio direttivo della Lnd, andata in scena a Piazzale Flaminio, ha spostato di un giorno la verifica relativa al ‘fattaccio’ proprio su richiesta dello stesso Belloli che ha voluto affrontare gli argomenti all’ordine del giorno relativi alla gestione della Lega. La discussione è stata comunque animata.
Domani mattina la Lega Dilettanti, infatti, ha un convegno programmato da tempo all’Hotel Hilton di Fiumicino, ironia della sorte, lo stesso luogo dove Belloli venne eletto il 10 novembre 2014, dal titolo ‘Nutrizione è Salute’, al quale è prevista la partecipazione anche del presidente Figc, Carlo Tavecchio. Dopo quella che potrebbe essere la sua ultima apparizione da numero uno dei Dilettanti il dirigente lombardo affronterà la ‘resa dei conti’ interna. Sulla carta la maggioranza dei dirigenti con facoltà di voto sembrano propendere per la sfiducia. A questo punto la palla passerebbe a Belloli che, orientativamente, sembrerebbe intenzionato a presentare le dimissioni.
Del resto, come sottolineato anche dal consigliere federale in quota Dilettanti, Salvatore Colonna: “Se non si ha più l’appoggio politico come si fa a governare?”. A questo punto il vice presidente vicario, Salvatore Cosentino, prenderebbe la reggenza con il compito in indire una nuova assemblea elettiva entro 90 giorni. Quando fu eletto Belloli prese l’80% dei voti e liquidò in maniera piuttsto brusca la minoranza guidata dal presidente del comitato campano, Vincenzo Pastore. “La matematica non è un opinione”, disse prima di accettare l’incarico. Anche in questo caso saranno proprio i numeri che, parasafrando lo stesso Belloli, non sono un opinione a fare la differenza in suo sfavore.
L’ultima stoccata, quella più pesante, arriva proprio dal suo predecessore Carlo Tavecchio: “La decisione del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti che ha rinviato a domani la valutazione sui fatti che hanno coinvolto il presidente Felice Belloli, procrastina una doverosa riflessione che investe temi ineludibili di natura etica e morale”, le sue parole. “Aspettiamo le necessarie decisioni, altrimenti – aggiunge il numero uno del calcio italiano – saremo costretti ad intervenire attraverso i provvedimenti previsti dalle norme per tutelare la Federcalcio e la stessa Lega Nazionale Dilettanti”. Una sorta di ‘De Profundis’ senza possibilità di appello.
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