Roma, 15 apr. (LaPresse) – “L’Italia non si avvicina minimamente al peggior paese con problemi di violenza. Nonostante ciò, dovremo continuare ad avere tolleranza zero e solo insieme possiamo riuscirci”. Questa l’opinione del presidente della Roma, James Pallotta, sul problema della violenza nel calcio nel nostro paese. Il discorso si sposta sui tifosi giallorossi: “Ho sempre preso le parti dei tifosi della Roma, in città, in Italia ed ovunque nel mondo”, spiega il numero uno del club capitolino in una chat con i tifosi. “Ma prenderò sempre e solo le parti di quei veri tifosi che sono la stragrande maggioranza. I veri tifosi possono criticare, ma non fanno mancare il loro supporto alla squadra. Non fanno cori razzisti. Non creano incidenti, non insultano quei giocatori che fanno del loro meglio. Non creano situazioni che arrecano problemi a tutti gli altri. Noi tutti subiamo per colpa delle azioni di pochi”.
Sulle recenti contestazioni dei tifosi: “Negli ultimi mesi – sottolinea Pallotta – una minoranza di tifosi ha insultato i giocatori, li ha convocati sotto la curva e ha detto loro che non meritano di indossare la maglia della Roma. L’ho visto durante la partita contro la Fiorentina. Era una piccola minoranza ma gli insulti ci sono stati”. Sullo striscione recante insulti nei suoi confronti esposti fuori da Trigoria, il patron ironizza: “Interessanti, ma mia madre mi chiama peggio”.
IL MANCATO RICORSO – “Ne abbiamo discusso tra noi e abbiamo deciso che un appello non ci avrebbe portato da nessuna parte”. James Pallotta, presidente della Roma, chiarisce così in merito alla decisione del club giallorosso di rinunciare al ricorso per la chiusura della Curva Sud dopo l’episodio degli striscioni contro la madre di Ciro Esposito. “Sono concentrato nel cercare di cambiare la cultura e sbarazzarmi di chi non si comporta da vero tifoso e cerca solo di portare avanti i propri fini egoistici”, ha spiegato.
OBIETTIVI – “Sono convinto che la prossima stagione saremo in Champions League, ma come ho già detto negli ultimi due anni e mezzo, questo è un progetto a lungo termine e dobbiamo essere costanti”. Il numero uno giallorosso traccia poi un bilancio di questa stagione: “Certamente non sono soddisfatto”, ammette in una live chat con i tifosi. “Voglio vincere più scudetti possibile e competere in Champions ogni stagione. Succederà, ma non sarò soddisfatto fino a quando non avremo vinto tutto”. “La Roma – garantisce il patron – è la principale passione e il mio primo impegno, per quello che possiamo vedere siamo solamente all’inizio”.
GARCIA – Se Garcia resterà alla Roma? Sì, non se ne parla nemmeno che possa lasciarci a fine stagione. Il nostro obiettivo – spiega – è sempre arrivare in Champions League e stiamo lavorando sodo per migliorare. Abbiamo fatto degli errori – ammette Pallotta – ma stiamo imparando da questi. Il prossimo anno faremo tutti meglio e con tutti intendo l’intera organizzazione”.
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